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Mi rivolgo a voi, aziende italiane che pubblicate annunci di lavoro in lingua inglese per posizioni che di inglese hanno solo il nome altisonante ma che sono basate in Italia e per le quali la conoscenza della lingua inglese è utile solo a farcire di inutili locuzioni anglofone le presentazioni Power Point per i vostri italianissimi clienti e lasciarli a bocca aperta con la vostra presunta caratura internazionale, pardon, globale. Voi società giovani e dinamiche che avete riquadri dei vostri organigramma occupati da manager che parlano inglese con la cadenza del dialetto della loro regione di provenienza e che inviano comunicazioni corporate in lingua italiana farcite di congiuntivi discutibili e di evasioni semantiche di termini che un tempo avrebbero causato la bocciatura all’esame di scuola media inferiore. Voi organizzazioni che volete darvi un tono e ricevere resume dai canditati alle posizioni scoperte solo in lingua inglese nell’illusione che un giorno l’inglese marketing, lingua che voi masticate anche a pranzo a condimento di pietanze che da vecchi additerete come causa della devastazione della vostra flora intestinale, rimarrà come unica traccia della civiltà di provincia di cui siete padri fondatori, in un tempo ben oltre i termini delle fatture dei vostri fornitori pagate a 120 giorni. Ecco, voi che poi comunque dovrete farvi tradurre da qualcuno le informazioni sugli skill e l’experience dei candidati malgrado l’annuncio sia rivolto a un target tutto locale, mi dite che senso ha il requisito “fluent Italian written and spoken is essential”?

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