comunicazione d’impresa

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Un addetto alla distribuzione di volantini pubblicitari si aggirava questa mattina tra i condomini per esercitare la sua mansione, giovane e insufficientemente attrezzato per il clima polare di questi giorni. Lo ho notato solo perché stava approfittando della presenza, fuori sul marciapiede, dei contenitori per la raccolta differenziata della carta, essendo oggi giorno di presa. Il collega – in molti siti di offerte di lavoro tale profilo viene fatto rientrare nella mia stessa categoria di operatore marketing, giustamente – afferrava corpose manciate di depliant di un noto megastore di elettronica della zona e li riponeva direttamente lì, alla fine del ciclo di vita di quei prodotti pubblicitari, accorciandone la durata già di per sé molto breve. La sua intenzione era probabilmente quella di liquidare il più in fretta possibile il compito quotidiano, viste le condizioni climatiche. O forse, ingannato dalla presenza in quei contenitori di altri volantini dei principali competitor del suo datore di lavoro, magari era il suo primo giorno e non aveva ricevuto sufficiente affiancamento, ha pensato che quello fosse il posto giusto in cui riporli. Tutti gli abitanti della zona, ogni sera, aprono quel bidone e scelgono i suggerimenti per gli acquisti, in effetti è un processo che non fa una grinza. E sicuramente meglio lì dentro che nei cestini in cui si getta la spazzatura indifferenziata. Ma, in un caso o nell’altro, e anche considerando che il gesto ha anticipato solo di qualche ora il mio e quello dei miei vicini di casa, tutto ciò è la dimostrazione che c’è qualcosa che non va nell’economia mondiale, da qualunque parte la si osservi.

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