the doctor is online

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Ho fatto così tante cazzate nella mia vita da riempire un blog come il tuo, mi dice. Bell’idea quella di mettere per iscritto le cose di cui ci si vergogna, le faccio notare, per poterle vedere lì nero su bianco su un supporto virtuale diverso e separato dalla propria coscienza. Mi ricorda la tendenza delle aziende di dare i processi in outsourcing o utilizzare i servizi sul web pay-per-use, o as-a-service, in cui si spostano a terzi intere aree di competenza e si paga solo quando serve consultare il materiale o utilizzare un applicativo.

Oppure, questo me lo fa notare lei tanto per rimanere in tema, la rete che svolge la funzione di cassetta di sicurezza. Scrivi le cose e poi torni qui per rileggerle e vedere se nel frattempo sei stato perdonato, quelli a cui hai mancato di rispetto se ne sono dimenticati, o semplicemente riapri la pagina per avere la conferma se quello di cui ancora oggi provi imbarazzo soprattutto da solo è successo per davvero. Sbirciarsi da fuori è uno dei sogni dell’umanità da quando esiste, come volare, essere invisibile, possedere occhiali a raggi x o parlare con i morti, è il mito della telecamera puntata su di sé e la tv a circuito chiuso che vedi solo tu in esclusiva, un reality personale con un’audience ridotta all’osso, al massimo una persona e quella persona sei tu.

Ma vedi, chi non ha commesso errori? Dovresti essere meno severa con te stessa, le dico, e poi ho come l’impressione che questa bocca della verità collegata a un sistema di content management dinamico alla fine sarà piena solo del peggio di te. E a quel punto cancello tutto, semplice no? aggiunge. Sì però ricordati che per questo scopo esistono professionisti che paghi e interagiscono meglio con te rispetto a un tumblr, per esempio. L’aiuto di uno psicologo può essere quello che ci vuole se non te la senti di proseguire con questo fardello che ti porti appresso. E poi, mi chiedo, che cosa sarà mai? La mia è una domanda retorica, so solo una parte di tutto quello che hai combinato e posso immaginare il resto, ma è roba morta e sepolta che appartiene a una te stessa di venti anni fa, nel frattempo è successo di tutto, si è sparato anche Kurt Cobain, ti sei laureata e non hai più il piercing sul labbro perché era sconveniente per il lavoro che fai. E se ti può essere di conforto, il tizio che sappiamo entrambi è più adulto di quanto tu possa immaginare anche se non lo vedo da qualche anno.

Non ti ho convinta, vero? Beh allora provaci, scrivi tutto, usa nomi fittizi mi raccomando, e fammi sapere, sarà un piacere linkarti qui sotto.

4 pensieri su “the doctor is online

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