con un mese di anticipo

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Ora, a essere sinceri, a parte questo momento di black out professionale in cui non si sa ancora che fine farò lavorativamente parlando, a parte questa sorta di engagement – come si dice dalle mie parti – che ho assunto verso Monti che mi provoca affezione e disaffezione a giornate alterne, a parte la minima – nel senso della pressione – un po’ alta e che spero rientri nei ranghi, bastano due giornate di sole e un film come “Quasi amici” per farmi sollevare le spalle e ammettere una mostruosa felicità. La cosa mi fa riflettere sull’annoso dibattito dei ruoli tipico di un’età come la mia, ovvero se sia più facile essere genitori o figli. Sarà il fatto di avere un partner così efficiente – come si dice ancora dalle mie parti – ma ad oggi il bilancio è scontato, e ho pensato di metterlo nero su bianco per quando inizieranno i primi confronti tra l’adolescenza e il mondo degli adulti, e mia moglie ed io tireremo le dovute somme. E chissà, forse penserò a quanto ero ingenuo a pensare che tutto fosse così semplice. Ma c’è ancora tempo, e poi oggi è domenica e pensare in avanti non vale.

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