unplugged

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Beato il popolo che non ha bisogno di mettere prese e attacchi nella parte posteriore dei dispositivi. Perché dietro al pc, alla tv o a qualunque altro strumento che vive anche per scambiare informazioni o segnali con qualcos’altro tramite cavo, ci si arriva con fatica, c’è sempre poco spazio e poca luce e allora occorre rimuoverlo dalla sua collocazione abituale per trovare matasse di polvere miste a parti di giochi per bambini date per disperse e trofei felini organici e non. Non a caso è naturale che, una volta spostato il dispositivo in questione, gli animali domestici siano attirati dall’anomala porzione di vuoto creatasi in casa o, peggio, mostrino curiosità verso lati non visibili in condizioni normali degli oggetti di uso comune e amino intromettere il muso durante operazioni già ostiche come il cablaggio, occultando alla vista il foro target dell’operazione. Così ogni volta in cui c’è da connettere o sconnettere qualcosa si idealizza il disegno ottimale del pannello di “front end” di quell’apparecchio di uso quotidiano, un’interfaccia tale che ogni volta in cui occorre collegare una chiavetta usb o un banale cavo di amplificazione la schiena dell’utente non corra il rischio di una torsione fatale, alla faccia dell’usabilità. Sapete com’è, io sono abituato a cose così.

2 pensieri su “unplugged

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