è d’accordo con il gallo quando torna il sole giallo

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Scusate, un’informazione: a che età i bambini iniziano a svegliarsi da soli per prepararsi e andare a scuola? No perché mia figlia la sveglia non la sente affatto, forse dovremmo provare con un altro tipo di suoneria più d’impatto ma non ci sembra nemmeno giusto utilizzare sistemi drastici e invasivi col rischio di provocare ansia già di prima mattina. Così la procedura per muoverla dal letto al tavolo della colazione dura parecchio e consta di una serie di artifizi che ogni volta in casa ci meravigliamo di quanta attenzione ci sia verso i figli, chissà, magari stiamo sbagliando tutto perché otto anni sono già troppi per un comportamento del genere. Le paroline dolci, le canzoncine inventate, fino al solletico nelle parti interne delle braccia, sul collo, sulla schiena. E il solletico è proprio l’arma decisiva perché suscita reazione fisica e la bocca si apre in un sorriso, a quel punto la strada è spianata e basta attirare la sua attenzione con un argomento qualunque – quali biscotti preferisci a colazione, oggi hai ginnastica e dobbiamo mettere la tuta, vieni a vedere i gatti che stanno abbaiando alla cimice sul balcone – e il gioco è fatto. Nel frattempo si è fatto tardi come al solito ma non è che il bagaglio dell’esperienza nel frattempo è cresciuto, domani sarà ancora così e prima del quotidiano rito ci chiederemo di nuovo se non sarebbe sufficiente una sveglia con il classico scampanellio. Ma perché poi negarci il piacere di farle il solletico? Anzi, se sapete a che età i bambini iniziano a svegliarsi da soli per prepararsi e andare a scuola, non ditemelo, grazie.

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