venerdì santo

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“Non posso essermi sbagliato, ne sono arcisicuro”. I due ragazzini stanno davanti alla tv, il padrone di casa armeggia con il telecomando del videoregistratore per far avanzare velocemente una cassetta, fino a quando preme play e fa partire un noto adattamento televisivo della passione di Cristo, si vede la processione di guardie romane e gente comune salire verso la vetta del Golgota e in mezzo il condannato a morte con la sua croce sulla schiena. Poi sappiamo tutti come è andata, tanto che il ragazzino schiaccia ancora l’avanzamento veloce fino al punto in cui gli amici più stretti del defunto tolgono i chiodi e lo depongono giù. Ed è quello il momento decisivo. “Sono sicuro di aver sentito l’odore delle ferite”, dice mettendo il fermo immagine e indicando le future stimmate e i tagli nel torace causati dalle lance dei soldati per accelerarne il decesso. “Tutti questi buchi, una volta aperti, devono aver per forza emesso un odore”. L’altro fa di sì con la testa e si appresta a provare la stessa cosa, anche se ammette che difficilmente il nastro di una vhs possa registrare e riprodurre odori. “Probabilmente l’hai sentito solo tu e una volta sola”, gli dice poi al termine della proiezione, che non ha avuto l’esito sperato. “Un miracolo non si ripete a comando”.

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