quando è giorno di bilanci quanto è saggio mettersi a dormire un altro po’

Standard

So che non mi piacerebbe girare l’Italia in automobile per lavoro ogni giorno, confidare nel tono della voce degli speaker radiofonici per sollevare l’umore con cui si attraversano tutte le stagioni e tutte le variazioni climatiche possibili su tutti i tipi di pavimentazione stradale esistenti. Questo anche se avessi un mezzo dotato di tutti i comfort, una voce amica che mi suggerisce il percorso più breve o quello più veloce, persino un rigonfiamento nel sedile che mi massaggia la zona lombo-sacrale nei momenti del bisogno.

So che non mi piacerebbe uscire la domenica nelle prime ore del pomeriggio per cercare un tabacchino aperto nella città deserta e trovare a malapena un distributore automatico embedded nella saracinesca ed essere costretto a scegliere la marca meno peggio tra quelle disponibili, infilare la banconota nell’apposita fessura, premere la combinazione di pulsanti, aspettare la merce e contare il resto senza scendere dalla bici e in equilibrio rimettere le monete nel borsellino ma con la massima calma perché non c’è nessuno in coda. Non c’è nessuno in strada. Non c’è nessuno che mi aspetta a casa.

E so per certo, e ve lo posso anche mettere per iscritto, che non mi piacerebbe essere spinto seduto su una carrozzina a ottant’anni e rotti per l’ora d’aria quotidiana che non posso scegliere io ma concordata con la disponibilità dell’accompagnatore che non sa nulla di me e del mio passato né io so qualcosa di lui, del perché è venuto in Italia anche se è facile immaginarlo né quale potrebbe essere la soglia minima di retribuzione richiesta per essere lì dietro a spingere me, vestito con l’abito con il quale probabilmente sarò anche cremato o sepolto tanto è consunto e comunque che senso ha comprare abiti nuovi se quella è l’unica occasione per sfoggiarli.

So che non mi piacerebbe preparare esami di materie che poi non mi torneranno utili mai perché non esiste più un mestiere in cui possano essere applicate se non addirittura un mestiere in generale che quello che dicono essere una laurea breve o lunga o di media durata presa anche con profitto possa non dico garantire ma almeno favorire. Studiare teorie desuete su testi già obsoleti nel momento stesso in cui sono scritti, in cui si parla ancora di cose come il World Wide Web come se l’ambiente che dire dinamico è assai riduttivo su cui lavoriamo, comunichiamo e viviamo non fosse una creatura intelligente che ormai cresce e si sviluppa da sé e noi non possiamo nemmeno immaginare come sarà questo pomeriggio, che è già tutto finito e c’è qualcos’altro.

So infine che non mi piacerebbero tante altre cose che non penso non dico e non scrivo per superstizione perché solo il vederle incarnate in parole mi mette a disagio, delle quali aspettare il carro attrezzi con una gomma forata in autostrada sotto la pioggia è la meno catastrofica. Ma, come si dice, i macro-problemi si affrontano sezionandoli in millemila micro-problemi alla nostra portata, vero? Poi si parte dal primo, lo si mette nella cartella delle cose archiviate e via così, a partire da come chiudere questo post senza deprimermi più di così.

7 pensieri su “quando è giorno di bilanci quanto è saggio mettersi a dormire un altro po’

  1. Caro Plus, al liceo avevo un professore di filosofia che diceva sempre: “quando vi sentite schiacciati dai problemi (notare che a 15 anni, chissà quali problemissimi potevamo avere), prendetene ognuno e frantumatelo in tante “schegge di problemi”, indi iniziate a risolverne ognuna.” 🙂

  2. Situazioni familiari problematiche? Genitori estremamente protettivi? Condizioni economiche difficili? Problemi nel rapporto con i coetanei? Bullismo? Rendimento scolastico non all’altezza delle aspettative nostre o dei genitori? Certo, questioni superficiali, per un quarantenne impiegato in un ufficio, indipendente economicamente, ma ogni età ha i propri guai, credo.

  3. Davvero, credo che sia una teoria vincente. Per me però è trovare il sistema per frantumarli e invidio molto chi ci riesce, che poi sono per lo più ingegneri 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.