non notate qualcosa di diverso?

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Ora, cambiare ufficio non sarà certo come cambiare casa. Ma il trasloco dell’agenzia in cui lavoro dalla sua sede storica, dopo dieci anni tondi tondi alla stessa scrivania nella stessa stanza, fa un po’ d’aria nuova, no? Così mi permetto da queste pagine private un saluto a tante comparse e a numerosi luoghi che a furia di vedere tutti i giorni erano diventati un punto di riferimento anche per gli appunti che poi ho sviluppato qui. Come lo show room di auto d’epoca all’angolo, la zingara che da sempre chiede l’elemosina ogni giorno davanti al supermercato, le cassiere del supermercato stesso, la piazzetta spesso usata come set cinematografico, le vie tutt’intorno e i negozi che vi si affacciano, l‘agenzia di comunicazione molto trendy dal turn-over estremo la cui sede era proprio sotto di noi tanto che con il Mac vedevamo le loro cartelle condivise, il cane della vicina di sopra. E insomma ora siamo un po’ più a sud est di prima, sempre a Mlano, sono cambiate in meglio molte cose, mi auguro comunque di non traslocare più perché non vi dico la fatica e sappiate che spero di trovare presto altre fonti di interesse sociologico, per la gioia dei miei venticinque lettori.

9 pensieri su “non notate qualcosa di diverso?

  1. Sì, i traslochi in generale sono tremendi, ma spesso si va a finire in meglio. Poi i traslochi “più a sud-est”, si sa, sono sempre più fortunati. Un salutone, Boss!

  2. Mi sentivo un po’ stretta in questi giorni, ora capisco: ci avevi messo in uno scatolone. Bene, io amo i traslochi, rinnovano, svecchiano… ma le cose buone si portano con sé!

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