intorno alle sette

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Mettetevi davanti alla tele a guardare uno di quei programmi straseguiti su uno di quei canali dove gli spazi pubblicitari ancora non te li tirano dietro. Gli unici a potersi permettere gli spot in momenti di elevato ascolto sono le case automobilistiche, i telefoni, l’industria alimentare, banche, prodotti farmaceutici e pochi altri. Il guaio è che certi tipi di commerciali sono tutti uguali, soprattutto quelli che puntano ai grandi temi e ai valori universali per poi arrivare a proporti una supposta. No, scherzo, questo sarebbe un caso limite ma, fateci caso, la realtà non è poi così lontana. Il paradosso è comunque alla base della generazione della curiosità. Comunque se vi trovate ad assistere a veri e propri cortometraggi con sequenze di panorami evocativi, volti intenti ad accettare sfide, time lapse metropolitani, asceti in trance, macro di fiori che si aprono alla vita, giovani determinati a costruire il loro futuro a partire da una scelta eccetera eccetera, ecco, state pronti perché potrebbe davvero essere qualsiasi cosa. La BMW, la Barilla, il nuovo sistema operativo Microsoft, Apple, Samsung, Unicredit o simili. Dicevo che mi è capitato pochi giorni fa. Ero seduto con mia moglie e mentre passavano le immagini che vedete qui sotto siamo rimasti tutto il tempo con il fiato sospeso e tutti presi dallo scenario di benessere globale verso cui lo spot a cui stavamo assistendo ci conduceva. Per poi arrivare a destinazione, scoprire il brand, e dirci che la pubblicità è comunque sempre meglio cambiare canale prima.

4 pensieri su “intorno alle sette

  1. quelli che vogliono realmente convincerti della bontà del loro ” prodotto ” utilizzano al meglio tutto ciò che di subliminale e non offre il mercato. questi sono davvero tutto il peggio possibile. cambiare programma, eccome! 🙂

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