alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 09.05.13

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Ufficio Reclami, “Ringraziamenti immeritati”: Gli ho messo il solito striminzito like che permette facebook, sulla bacheca di un amico, perché non ho mai chiesto l’amicizia di Umberto Ambrosoli. Non ci conosciamo, pure se l’ho votato e ho fatto i pianti sulla storia di suo padre, l’ho messo sulla mensola delle persone che vado a spolverare tutte le mattine appena sveglia, insieme al nonno e a qualcun altro che è morto troppo presto.

Linkiesta, “Repubblica incubo dei grillini: è odio ad testatam”: L’avvio della legislatura è stato segnato dal cortocircuito tra la pattuglia dei Cinque Stelle, neofiti a Palazzo, e un esercito mediatico affamato come non mai. Se dopo un inizio turbolento il rapporto sembra lentamente assestarsi, c’è un gruppo editoriale contro cui il Movimento continua a scontrarsi. È il gruppo Repubblica-l’Espresso, storica bestia nera di Silvio Berlusconi, che da Largo Fochetti ha visto arrivare le dieci domande sul caso Noemi, la lettera di Veronica Lario e il maxi risarcimento a De Benedetti. Dopo le vicissitudini del Cav però, oggi è tempo di un nuovo fronte: Ezio Mauro e colleghi sono diventati il primo pensiero per i grillini.

Crescere Creativamente, “Cambiare pelle”: E’ una consapevolezza forte quella che attraversa i bambini di quinta, compresa tra la curiosità del futuro, la voglia di andarvi incontro e l’idea di qualcosa che finisce per sempre. Ma più che da emozioni tristi tutto ciò è attraversato da un’allegria mista a bonaria goliardia. Si sono trasformati tutti, anche i più timidi, abbandonando le ultime remore per avvicinarsi con la battuta, la presa in giro, non sempre bonaria a dire il vero, lo scherzo, il commento sagace. Sono grandi, provano a sentirsi grandi, mentre ancora si scuotono di dosso la prima pelle, quella della permalosità, per imparare a fare orecchie da mercante verso ciò che non piace, ignorare, passare oltre, concentrarsi su quello che conta davvero. Così mentre grattano i residui dell’altra pelle, quella innocente dell’infanzia, lasciano uscire la finta scorza dura, dei sorrisi forzati, delle risposte fulminanti, degli attacchi per mascherare la difesa. E ridono, ridono per tutto. Fino a ridiventare seri quando richiesto.

Rivista Studio, “Contro l’originalità”: L’arte al tempo del like e del reblogging. Cosa ne è del concetto di creatività, proprietà e plagio nel mondo di Tumblr e della condivisione?

Nessuno dice libera, “Burnout”: Il nostro lavoro ci immerge ogni giorno nelle miserie umane, fatte di dolore e malattia, di terapie palliative, di famiglie non in grado di gestire i malati, di dolori fisici e morali, di domande, di domande a cui non sappiamo rispondere. Ho sempre pensato che questo ci aiutasse a scremare le superficialità, le frivolezzze della vita e ad andare al sodo. Ero fermamente convinta che masticare malattia e morte quotidianamente ci rendesse più capaci di goderci le piccole cose: una cena in casa, una gita in bici con i figli, un fine settimana lontano. Mi sbagliavo. Mi sbagliavo moltissimo.

Farovale, “Hell is around the corner”: Succede di avere qualcosa nell’angolo della testa, a me lì in basso, dietro, tra un attorcigliamento di cervello e l’altro, ma di avere bisogno di tempo per capire.

Vittorio Zucconi, “Schizzi e scazzi”: Se dite che la signora del piano di sotto è una zoccola, dopo 10 minuti lo ripeterà tutto il condominio, vero o falso che sia. Se dite che è una fantastica donna, per bene e intelligente, non interesserà a nessuno

Canzone del giorno
David Bowie – The Next Day

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