alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 14.12.13

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Ufficio Reclami, “Precisazioni doverose”: Ecco, il fatto è che quelli che sono in piazza, per quanto possano ripeterlo quanto gli pare, non stanno lottando per me. Le mie lotte me le faccio da sola, in genere. E quando le faccio in compagnia, le faccio con la compagnia che mi somiglia.

Con altri mezzi, “Elogio del mattonazzo“: I mattonazzi, hanno una loro fenomenologia specifica. Un loro fascino peculiare che nasce proprio dalla mole ipertrofica, che testimonia da subito come la loro storia non potesse essere ridotta a una dimensione standard, come il loro intreccio non potesse evitare di tracimare dalle pagine, allargarsi al di là.

virginiamanda, “Lista delle cose più fastidiose del mondo da fare il sabato”

Dear Miss Fletcher, “12 canzoni dei Beatles”: C’è un uomo su una collina, the man of the thousand voices, il folle sulla collina che guarda il sole scendere, The fool on the hill, lui sa che a essere pazzi sono tutti gli altri, coloro che non lo ascoltano e che non vogliono conoscerlo.

Linkiesta, “Il format della rivoluzione”: Solo in Italia la rivoluzione e il tumulto sono diventati un format televisivo e solo in Italia un comico televisivo poteva diventare un arruffapopoli e trasformare il motto Liberté Egalité Fraternité, che condensa in tre parole il pensiero illuminista, in una battuta da film umoristico di serie B, da cinepanettone dei fratelli Vanzina.

The New Yorker, “The Obama Selfie-Face-Gate”: So we’ve got the Ditzy Blonde Chick. Cue the Angry Black Woman! Is there anything more tired than the idea that Michelle Obama, sock-Nazi and America-hater, is constantly shooting dirty looks at attractive women? (We’ve seen this before with Carla Bruni. She probably hates toddlers, too.) The meme, in addition to not being very persuasive, carries a whiff of racism. Why the presumption that Obama would be attracted to Thorning-Schmidt? Why the assertion that Michelle Obama would be jealous of her, even when photographs that everyone chose to ignore, and the photographer who took them, suggest otherwise? And what about David Cameron, the third man in the frame?

TRed, “Il tempo dell’azione. (ovvero “dei Forconi e di noi”)”: In sintesi, stanno facendo quello che la sinistra ha sempre fatto: mobilitare, organizzare e guidare il dissenso sociale. Solo che lo stanno facendo su un programma e su una piattaforma che di sinistra non è. Sappiamo bene, ne siamo convinti, che il problema dell’Italia non è lo Stato, non sono i partiti, non sono i sindacati. Il problema dell’Italia è che in ogni comunità si annida una diseguaglianza sociale insostenibile, con pochi privilegiati (gli stessi che stanno iniziando a finanziare il movimento dei Forconi) che nuotano nel lusso mentre – poche centinaia di metri – migliaia di famiglie non hanno un reddito e affogano in una inedita povertà, in una spaventosa precarietà. Siamo convinti delle nostre ragioni. Il problema è che lo siamo solo noi. E rischiamo (noi, quello che rimane della sinistra, la stessa democrazia) di essere travolti per colpa della nostra inazione. Quindi, agiamo.

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