figlia non correre

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Figlia mia non correre, che già dovresti essere in quarta elementare mentre sei a metà della quinta, ti ricordo che ti abbiamo strappato alla materna un anno prima considerando che sei di febbraio. E, come dice la tua maestra, sei già proiettata alle medie dopo che ti abbiamo accompagnata all’open day della scuola che è il naturale proseguimento di quella che stai frequentando tu. Quella durante la cui presentazione con tanto di discorso della preside, al papà della tua compagna di classe è partita la suoneria del Samsung con il riff di sintetizzatore di “Work hard, play hard” di David Guetta, che un pezzo più tamarro di quello sfido a trovarlo chiunque e a maggior ragione il padre della tua compagna di classe, che a vederlo nei suoi vestiti più che dimessi non lo diresti mai che è uno che ascolta musica così ambiziosa.

Siamo stati anche all’istituto del paese vicino, quello dove invece sono tutti un po’ più ricchi e i genitori laureati e con i denti curati, una scuola dove uno si aspetta di trovarsi di fronte bambini tutti uguali come quelli del villaggio dei dannati. Invece alla fine c’è solo qualche differenza nel portamento, nel modo di esporre le cose, nella pronuncia dell’inglese. Il divario è invece in tutto quello che c’è intorno, le LIM in tutte le classi, la preside che parla di cose che mettono i genitori in pace con il mondo dell’istruzione pubblica dopo che, nella media di David Guetta, la presentazione ha riguardato solo gli orari dell’intervallo breve e di quello lungo. Hanno dato persino la parola a un bambino di quelli con la cresta che ha chiesto se è vero che alle medie si danno i voti bassi fino allo zero.

Per cui non correre, figlia mia, non ora che c’è la tua coetanea di sotto che strilla con mamma e papà che di ritorno urlano più forte di lei e che corri il rischio di averla come compagna di classe nella scuola dei David Guetta, visto che iscriverti alla media del villaggio dei dannati comporterebbe complessità che metterebbero alla prova noi, con l’organizzazione logistica, e la tua stabilità emotiva, considerando che dovremmo separarti dai tuoi compagni di quinta compresa la figlia di David Guetta. La vicina di sotto, che invece frequenta la quinta come te ma siete in classi diverse, è stata educata a suon di sgridate mentre invece noi ci siamo attenuti a modalità più collaborative, tanto che ora ci stai soverchiando con la tua pre-adolescenza ed è per questo che lo ribadisco. Non correre, figlia mia.

E, se devi correre, prima appiccica sul cruscotto della tua vita le foto di mamma e papà e pensa a noi sia quando premi sull’acceleratore e superi tutti, sia quando ti fermi con le quattro frecce a chiedere indicazioni sulla direzione da prendere ma non farlo in quelle vie dove purtroppo non si può accostare nemmeno una manciata di secondi. E il senso di queste metafore, dovresti ricordarlo però, sono certo che te lo abbiamo insegnato.

9 pensieri su “figlia non correre

  1. Ecco, adesso mi sono commossa.
    Appiccica sul cruscotto della tua vita le foto di mamma e papà…è una bambina molto fortunata ad avere genitori così.
    Un abbraccio, ora ti rileggo, questi tuoi post li leggo sempre più di una volta, sì.

  2. Per un certo periodo mi immagino che abbia sì le nostre immagini sul cruscotto, ma infilzate con degli spilloni. 🙂 Che trovi la sua strada e che sappia percorrerla, anche senza di noi.

    E che un giorno, una volta intrapresa, tolga gli spilloni dalle nostre immagini.

  3. Oh, che belle queste fotografie di voi che descrivi. Mi ricordano un po’ me e i miei, solo che il mio babbo non è così tecnologico da avere un blog. Però scrive pure lui, e l’intesa mi sembra simile. Bello, bello.

    p.s. la canzone l’ho cercata perché mi avevi incuriosito troppo! Credevo di avere un lato trash particolarmente sviluppato ma quella lì non l’avevo mai sentita. Ecco diciamo che mi ha stupito.

  4. Io mi ci vorrei appiccicare miniaturizzata a quel cruscotto e se penso che le scuole cambiano di qualità da quartiere a quartiere mi viene il mal di pancia, ma poi devi fare scelte vivibili e t’accontenti di quello che c’è che potrebbe pure andare peggio e a scuola poi hai a che fare con la qualunque e le tue strategie genitoriali si scontrano con quelle degli altri sotto forma di piccoli innocenti mostri che s’insinuano nella vita ti tua figlia… Oh, Plus, te non li devi mica scrivere post così

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