alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 24.02.14

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D, “Chi ha rapito gli adulti?”: La società non sembra più considerare quelli che un tempo venivano definiti “adulti”: tra invecchiamento della popolazione e ingresso tardivo nell’età matura si passa senza soluzione di continuità dall’essere definiti “giovani” ad “anziani”. Che fine ha fatto l’età adulta? Uno psicologo clinico si porta alla scoperta delle nuove età della vita

I discutibili, “La gente ama la merda”: La gente ama così tanto la merda che la vota, la elegge a suo rappresentante e lascia che delle merde decidano per loro le cose più importanti. E più chi sta al comando è simile alla merda, più le persone sono contente. La gente corre nelle piazze ad acclamarla: “Forza Merda!”, grida felice sventolando bandiere, “Meno male che la Merda c’è!” canticchia soddisfatta nei congressi. Il popolo adora la merda, si identifica con lei fino ad invidiarla. “Magari potessi essere come quella merda lì!”, sembra si crucci nei suoi pensieri più profondi. “Mucha mierda!” augurano gli artisti di merda usando uno spagnolismo alla moda, e tutti in coro, felici e scanzonati rispondo compatti al richiamo festoso della merda.

Smila Blomma In UK, “La roulette russa”: Gli inglesi no. Per gli inglesi comprare un biglietto aereo per Pasqua mesi prima non è normale, è un dovere morale. Molti di loro hanno già prenotato le ferie di agosto e il capodanno. Hanno anche riservato un tavolo vista mare per l’anniversario di nozze in un ristorante italiano che ha comprato l’agenda del 2015 solo per loro.

Ho un libro in testa, “Andrea Bajani: vi racconto «La vita non è in ordine alfabetico»”: Alla fine, ho guardato queste trentotto storie con soddisfazione. Mi sono illuso per un attimo di essere riuscito a catalogare tutto, a mettere ordine nel caos dell’esistenza. Ho avuto un attimo di profonda pacificazione. Di compiacimento per essere riuscito a domare la bestia con cui tutti i giorni conviviamo. Così mi sono seduto, ho ammirato le mie trentotto scatole e sono andato a dormire. Ho fatto uno dei sonni più lunghi tra quelli che ricordo.

minima&moralia, “Proust folie”: Pensate ad una trasmissione televisiva. Non ad una qualunque, ma al campione dei talk show nazionali. Poi, ad un certo punto del programma, immaginate di assistere ad una lunga intervista agli autori di un libro sulla vita e l’opera di Alessandro Manzoni. Una follia, vero? Non in Francia.

Marco Damilano, “Il Nemico”: L’era Renzi, se sarà di lunga durata, inizia nel 2014, esattamente venti anni dopo la campagna elettorale che portò Silvio Berlusconi a conquistare per la prima volta Palazzo Chigi. Altro che i progressisti di Occhetto, il governo Renzi visto durante il giuramento al Quirinale sembrava una gioiosa macchina da guerra: guascona, sbruffona, baldanzosa, in grado di strappare qualche sorriso a Napolitano che pure non ha nascosto il suo sentimento di distacco, forse di estraneità dall’«impronta» renziana, il nuovo.

Rivista Studio, “Dallo slow food a Marine Le Pen”: Un terzo dei francesi voterebbe, e forse voterà, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen, che definisce l’immigrazione una «piaga nazionale». Marine, figlia di Jean-Marie Le Pen, ha anche paragonato la presenza di sei milioni di musulmani in Francia – molti sono cittadini francesi – all’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Quest’ultima affermazione le è valsa una denuncia per istigazione all’odio razziale, e circa la metà dei francesi considera Marine Le Pen “una minaccia per la democrazia” (mettendo i dati insieme, si capisce che quelli che non la considerano una minaccia per la democrazia ma non la voterebbero sono davvero pochi). Eppure, alle elezioni europee del prossimo maggio, ci si aspetta che il Fronte Nazionale faccia il botto.

Niko in blogosphere, “Come un’arma / Like a weapon”: sono molto affascinato dalla blogosfera e dall’uso che i miei amici bloggers fanno delle parole. Mi ritrovo a pensare “woow, che bel concetto che ha espresso”, oppure “quelle parole hanno centrato perfettamente il problema…,” oppure ancora “quelle parole scritte sono come un bazooka”. Bene, si tratti di poesie, foto o tematiche politiche, la penna o la tastiera finiscono per essere vere e proprie armi.

Nessuno dice libera, “Se fossi Ministro della Sanità”: Io non sarò mai Ministro ed è giusto così, ma il gioco mi ha preso la mano e mi sono concentrata, davvero, su che cosa farei se domani ricevessi la telefonata :”Complimenti, Paola, sei il nuovo Ministro della Sanità. Cazzi tuoi.”

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