quello che resta della Fiat Palio Weekend bianca in Viale Molise, o quello che resta della Fiat tout court

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Se emergete dalla fermata di Porta Vittoria e prendete le scale in direzione Viale Molise, tenendovi sul marciapiede di sinistra risalendo verso Viale Corsica – Corso XXII marzo, e se lo fate come me tutti i giorni, avrete notato una Fiat Palio Weekend bianca parcheggiata nelle righe blu che è lì almeno dalla fine del mese di agosto 2013. L’ho notata al rientro dalle scorse vacanze estive perché era impossibile non far caso al finestrino anteriore lato passeggero spaccato e a una marea di briciole di vetro ai piedi della portiera, sul limitare tra il marciapiede e la strada.

C’era anche un’automobile subito dietro che aveva subito un analogo trattamento, una berlina molto più lussuosa targata Genova – se hai Genova nel cuore come me fai caso a particolari come quelli o a chi indossa magliette di Genoa e Sampdoria per correre o giocare a calcetto – e nell’insieme è facile immaginare il bottino. Un banale furto con spaccata che non fa notizia nemmeno tra le assicurazioni delle vittime, se non fosse che mentre la lussuosa berlina già la sera stessa era stata rimossa dal proprietario con destinazione Carglass, la Fiat Palio Weekend bianca è ancora lì oggi, nello stesso punto.

Ogni mattina non riesco a non lanciarle un’occhiata colma di tenerezza per lo scempio che nel tempo ha subito, lo sapete che sono ipersensibile. La profanazione a cui quel cadavere meccanico è stato sottoposto mi mette sempre di malumore perché i numerosi elementi di disturbo vanno ad amplificarsi reciprocamente inasprendo a sproposito quel quadretto, già di per sé pregno di squallore. Intanto chissà che fine ha fatto il proprietario. È morto? È fuggito da questo paese? Ha deciso di fottersene se la sua auto è stata oltraggiata? Poi mi chiedo perché non sia stata ancora rimossa. Costa troppo alla comunità il viaggio di un carro attrezzi e una demolizione?

Perché il problema, ovviamente, è che con il tempo ha attirato ulteriori atti vandalici e cannibalizzazioni di componenti, senza contare le intemperie. Ad averci pensato prima, e se fossi un videomaker, gli avrei piazzato a fianco una telecamera con la funzione time-lapse. Avete presente, vero? Imposti una frequenza di scatto e la macchina clic, fa una foto ogni tot, per esempio ogni minuto. Poi metti in sequenza le immagini e hai l’effetto dei tempi lunghi che trascorrono in una manciata di minuti. Giorni, stagioni, anni.

Il risultato di un time-lapse della Fiat Palio Weekend bianca sarebbe una macchina contro cui ogni notte si abbatte la furia di qualcuno. Sarebbe stato ripreso il primo furto con il finestrino spaccato, poi qualcuno intento a rovistare nei cassetti lasciando sparsi nell’abitacolo fogli, qualche cd tarocco, il libretto di circolazione. Nel frattempo piogge e umidità che impregnano tessuti e sedili. Poi qualche altro ladruncolo che da dentro sfascia il pianale per vedere cosa c’è nel portabagagli. Tira fuori una cassetta di plastica delle Poste italiane, quelle gialle (ne ho una anch’io che utilizzo come contenitore quando vado in campeggio) che però non ha nulla di prezioso dentro, solo un’infinità di numeri de Il sole 24 ore che, la mattina dopo, restano abbandonati a fianco del veicolo. Manco a farlo apposta quel giorno lì piove forte, potete immaginare il macello.

E oltre il danno, la beffa. La settimana scorsa, sul cofano della Fiat Palio Weekend bianca, qualcuno ha disegnato con un pennarello nero un vistoso cazzo con la scritta “suca” a fianco, questo potrebbe essere davvero un punto di svolta per il mio film in time-lapse. Una compagnia di adolescenti sbevazzoni reduci dalla pizzata di classe che non resistono alla tentazione di accanirsi su quell’automezzo ora inerte con qualche graffito da scuola media. Tra l’altro, avere delle riprese sarebbe anche utile per ricondurre gli atti vandalici agli autori e far pagare a qualcuno i danni.

Ecco. Così comincia ogni mia giornata lavorativa. Mi incammino verso l’ufficio e lancio un’occhiata di compassione alla Fiat Palio Weekend bianca cercando di capire, sbirciando dentro, che cosa le è successo di nuovo nella notte, chiedendomi di chi sia di competenza il caso affinché la Fiat Palio Weekend bianca, un giorno, possa avere diritto a una degna sepoltura.

17 pensieri su “quello che resta della Fiat Palio Weekend bianca in Viale Molise, o quello che resta della Fiat tout court

  1. Degrado urbano post bellico o covo di vampiri? No perchè non conoscendo la via in questione, dal particolare ti consiglierei di girare armato… almeno di aglio

  2. pensa, invece, se di notte fosse il rifugio di un senzatetto fornito di cane. si sistemano sul sedile posteriore e con il cartone d’ordinanza cercano di tamponare il finestrino bucato. al chiuso di quell’auto profanata, il senza tetto dorme, sognando di guidare la palio weekend verso genova, verso il mare. il suo cane vicino, anche lui sogna. verosimilmente immagina, nel sogno, di spisciolare la ruota destra posteriore, mentre il suo umano gli dice: sbrigati che si va a genova! qualche metro più in là, un giovane, ma non troppo, impiegato, che ogni mattina passa davanti alla palio weekend, ha deciso di bigiare il lavoro e fa l’autostop. il senza tetto con cane si ferma e gli chiede dove ha in mente di andare. lui risponde, chissà perché: genova! e così i tre, nel sogno, vanno a genova, felici. in un negozio di souvenir, sotto i portici di piazza caricamento, l’impiegato compra una maglietta della samp, per il calcetto. sabato sera sarà invidiato dai suoi amici.

  3. Non capisco come a nessuno venga in mente di fare un controllo con il registro automobilistico e costringere il proprietario a rimuoverla da lì. Oppure mandare un carro attrezzi e poi spedire il costo della rimozione come si fa negli altri casi. Boh.

  4. una mattina c’erano ben due vigili che controllavano la targa e appioppavano multe (la palio è in zona a pagamento), speravo accadesse qualcosa. E invece.

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