alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 02.03.14

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Cosa Mi Frega Di Assumermi La Bega?, “Così tanto avanti che si torna indietro”: Com’è possibile, dunque, che cambiando telefono si debba necessariamente uccidere quel bimbo che avete educato per educarne un altro? Che senso ha dover re-insegnare tutto daccapo, spendere tutto quel tempo, farsi scancherare e smerigliare come nuovi, quando la tecnologia nel frattempo dovrebbe aver permesso di esportare un banalissimo formato condiviso. Ammetto che ancora non ho preso di petto la questione, non l’ho analizzata a fondo, ma mi hanno detto che molto probabilmente non è possibile esportare il dizionario T9.

Oglaroon, “Uno buono”: Su questo pezzo di asfalto ha litigato con la moglie, ha dato i suoi consigli paterni alla figlia, ha imprecato contro dio e gli uomini di cattiva volontà, si è tuffato in una separazione, e ora condivide con pazienza col cane nero giornate che non passano mai.

Il Post, “L’altra guerra di Crimea”: Quasi esattamente 160 anni fa, il 28 marzo del 1854, scoppiò quella che molti ricordano, dai libri di scuola, come la guerra di Crimea. Gli storici la considerano il primo conflitto moderno della storia: per la prima volta vennero utilizzati su larga scala il telegrafo, le navi a vapore e le ferrovie. Per la prima volta il fronte venne visitato dai corrispondenti dei giornali, che pubblicarono regolari resoconti delle azioni, mentre vennero scattate le prime fotografie di guerra (con l’eccezione di alcuni scatti fatti qualche anno prima in un remoto conflitto in India; molti di questi primati si attribuiscono spesso alla guerra civile americana, che cominciò sette anni dopo). Ma soprattutto fu un conflitto scoppiato per motivi incredibilmente stupidi, in cui quasi tutti i partecipanti, diplomatici e militari, brillarono per incompetenza e incapacità.

Weekendance, “Franco Battiato, “Il mondo va così” (1967)”: Se c’è una persona che riesce ancora retroattivamente a stupirmi è Franco Battiato. Scopro ad esempio soltanto stasera (e per puro caso: cercando di ricostruire quale fosse quel disco dell’epoca trip-hop – potrebbe essere Wagon Christ, sto ancora cercando – in cui ricordavo esserci un campione di “Energia”, da “Fetus”), scopro, dicevo, che in quella specie di dimensione parallela che furono i suoi primissimi anni di canzonettaro (quelli precedenti la folle, meravigliosa stagione kraut esistenzialista), il Maestro registrò anche una cover praticamente in tempo reale di “Et moi, et moi, et moi” di Jacques Dutronc.

La valigia di Van Gogh, “Le cose che faccio prima di fotografare”: Se posso, prima di fotografare, faccio queste cose. Rituali molto semplici, magari banali, ma per me importanti.

penna bianca, “Testa tra le nuvole”: Bisogna voler bene alle donne distratte. Lo dico subito così chi è sempre con i piedi per terra, preciso, ordinato, metodico, chiude subito il post come se fosse l’uscio che dà su di una stanza disordinata. Senza troppo rammarico.

Non leggere questo blog, “Abbiamo un Anti-Renzi”: Con l’Unione dei Movimenti Popolari ed il suo pino marino, si dice pronto a tutto. Parliamo del berlusconiano Gianfranco Rotondi.

Squonk, “La musica di N.”: Ha il suo gruppo, va orgoglioso del loro primo disco, cerca i locali dove suonare la sera.E’ bravo, sente la musica “dentro”, ne ascolta tanta, la studia, ci vive per. Ogni tanto mi chiede qual è il mio assolo preferito, o il mio disco del cuore, o se quel certo chitarrista mi piace. Io gli rispondo, lui a volte concorda, più spesso mi dice sì ma, e mi cita sempre qualcun altro, qualcos’altro, mi parla della perfezione della diteggiatura, della tecnica sopraffina.

4 pensieri su “alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 02.03.14

  1. fa bene il post a ricordarci l’altra guerra di crimea. e soprattutto fa bene a ricordarci quanto i diplomatici e militari brillarono per incompetenza e incapacità. oserei aggiungere, per quelli di oggi, anche per dimenticanza del passato – altrimenti non sarebbe venuto in mente a nessuno anche solo il pensiero di una guerra!

  2. Però anche gli ucraini ci stanno mettendo del loro, sentivo tante discordanze tra la parte che auspica i carrarmati russi e gli altri che non apprezzano. Come sempre è difficile, dall’esterno, pensare di capire come stanno davvero le cose

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