alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 22.07.15

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Alessandro Gilioli, “Cosa c’è dietro questa Milano”: alla fine in quello che di buono è accaduto c’è un denominatore, una conditio sine qua non, non sufficiente ma necessaria: in questa amministrazione comunale (i suoi politici, i suoi dirigenti, i suoi tecnici) non si è rubato. Non c’è stata corruzione, richiesta di mazzette, alterazione del mercato attraverso dazioni, né pressioni, clientele, favoritismi, cricche, amicizie.

Frizzifrizzi, “I libri letti da bambini fanno gli adulti che saremo”: Non potevo restare indifferente quindi alla campagna che sta facendo la YCBE (Yokohama City Board of Education), una campagna di sensibilizzazione rivolta direttamente ai bibliotecari, sono loro infatti che condividono – con genitori e scuola – il difficile compito di invogliare alla lettura – magari non per forza a sberle come fece mia madre – bambini e giovani. Lo fa attraverso delle sculture di bambini fatte di libri. Una rappresentazione letterale del concetto che i libri plasmano ciò che siamo. La morale, le lezioni, i valori dei libri letti durante la nostra infanzia condizionano ciò che saremo da adulti.

Librobreve, “Tradurre in italiano Jonathan Franzen, Arthur Bradford, Don DeLillo, Jonathan Galassi e altri. Intervista a Silvia Pareschi”:

corriere.it, “Mod, punk, metallari: quando Milano era divisa in bande giovanili”

Nuovo e Utile, “Latino quotidiano. 180 espressioni latine che usiamo parlando italiano”: Le usiamo tutti i giorni, qualche volta interrogandoci sul loro significato, spesso senza accorgerci che di latino si tratta e a volte scambiandole per espressioni inglesi (è il caso di tutor, sponsor, monitor… ma c’è anche chi scrive out out intendendo aut aut).

AlpinismoMolotov, “#Montagnecontrolaguerra. Una campagna di disinfezione dalla retorica patriottarda, partecipate!”: Nell’anno delle celebrazioni per il centenario dell’inizio di una guerra, noi vogliamo ricordare gli ignari mandati al macello, i disertori e i fucilati per insubordinazione, il dolore, la disperazione e la fame di chi patì la guerra nelle trincee, ma anche lontano da queste, nelle case dalle dispense svuotate dall’economia di guerra. Indifferentemente dalla parte del confine in cui albergarono queste sofferenze. (via)

NME, “Foals Track By Track Guide To Their Blistering New Album ‘What Went Down”: Often laid-down in one or two takes, it’s the freshest, most punk rock Foals album since their 2008 debut, ‘Antidotes’. Philippakis seems matter-of-fact confident. “This is the record that most closely mimics the sound in our heads,” he suggests. “We wanted it to be lean. Both in the individual songs – less reverb, more punchy – but also as an album, so there wasn’t any negative space. We wanted to put the absolute best on there, and the 10 that made it are the ones that all of us were unanimous in liking.”

Non leggere quest blog, “L’involontario tête-à-tête della ministra Boschi”

Canzone del giorno
Foals – Mountain At My Gates

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