se qualcuno ha ancora dei dubbi su chi è vincente e chi invece no

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Il rito che seguiamo prevede tre tiri a testa. Il numero perfetto, l’azione che si velocizza e soprattutto entrambi dobbiamo impegnarci a rispettare il turno dell’altro. Non so se a iniziare sia stata io o Paolo, forse lui per un retaggio scaramantico legato alla superiorità dei numeri dispari, ma in questo momento sono piuttosto cotta e abbastanza fuori, quindi non chiedetemi troppi sforzi di memoria. La domanda invece me la rivolge a sorpresa Paolo. “Buono questo fumo, dove l’hai preso?”. So dove vuole arrivare perché una delle sue strane convinzioni è che le ragazze non siano così scaltre da riconoscere i pusher e combinare acquisti vantaggiosi. E Paolo, almeno con me, ha ragione. Gli dico che non ricordo e che probabilmente l’ha lasciato qualcuno alla coinquilina enfatizzando il mio accento da napoletana che so così Paolo mi perdona tutto. La verità è che me l’ha regalato quel tipo che si mette sempre a fianco a me a Statistica, quello che mi ha idealizzata a tal punto che si è fatto tutto un suo quadro di me che non risponde alla realtà. Intellettuale, sofisticata, con certi gusti musicali e letterari. Flirta persino raccontandomi che mi vede con una specie di luce, un’aureola, ma davvero non so come sia riuscito a farsi questa versione di me che mi sembra non mi assomigli per nulla. Forse perché vesto così e lui associa il mio abbigliamento a un tipo di persone che frequenta, non capisco e nemmeno mi va di capire. Comunque è simpatico e lo lascio fare. Vi dicevo del fumo. Ieri arriva con una cassetta di un gruppo mai sentito, mi prende il blocco degli appunti e mi scrive che devo assolutamente ascoltare quella musica, un vero e proprio viaggio per il quale però serve un accompagnamento adeguato. Lo ha incastrato nelle rotelline delle bobine della cassetta e mi ha chiesto di dirgli poi come è andata. A me la musica non piace ma fumare sì, così eccomi qui con Paolo che non è il mio ragazzo anche se Paolo pensa il contrario perché ci vediamo con una certa regolarità, fumiamo e poi ci mettiamo a letto. O se abbiamo voglia ci mettiamo a letto e poi fumiamo dopo. Che poi adesso che fa ancora caldo nemmeno tiriamo su le lenzuola. Oggi però ho chiuso le tende per ripararci dal sole ma un po’ me ne sono pentita perché viene subito sera, a settembre, e il sole che abbiamo nascosto può esser stato l’ultimo. Invece la cassetta sentitevela voi e poi ditemi che roba è così, dopodomani a lezione di Statistica, racconto al tipo che me l’ha data insieme al fumo che cosa avrei dovuto provare, mica posso dirgli come è andata veramente.

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