alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 30.11.15

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NPR, “Billy Strayhorn In Five Songs”: The composer Billy Strayhorn spent almost all of his adult life in the professional company of Duke Ellington, operating as a crucial but seldom visible creative partner whose own greatness has finally emerged only in the past two decades — long after his death in 1967 at age 51. The author of “Take The ‘A’ Train,” “Lush Life” and “Satin Doll,” Strayhorn wrote songs, suites, scores and other works that run to well over 1,000 pieces in all. He was an impeccable and sensitive craftsman whose own musical universe overlapped and expanded the vast world of Ellingtonia; his tonal language ran the gamut from classical to bebop.

Left Wing, “Si potrebbe fare tutti la guerra mondiale”: Il dibattito aperto dagli attentati di Parigi non è cominciato nel modo più incoraggiante, tra quelli che riscoprivano Oriana Fallaci e quelli che piangevano solo per i morti di Beirut, con la destra che evocava lo scontro di civiltà e la sinistra radicale che elencava qualunque altro massacro compiuto in Medio Oriente fino a oggi, e di cui fino a ieri non si era minimamente curata, con lo stesso tono con cui dopo l’11 settembre cominciò a ripetere che bisognava ricordare pure l’11 settembre cileno del ’73. E con fior di scrittori, giornalisti e intellettuali di tutti gli orientamenti a profetizzare l’esplosione della terza, quarta o quinta guerra mondiale, per vedere di nascosto l’effetto che fa.

The Post Internazionale, “Le lettere d’amore inedite di Frida Khalo all’amante segreto”: Frida Kahlo firmava le sue lettera Mara, che si suppone fosse un diminutivo di maravillosa (meravigliosa), così come come l’amante la chiamava in alcune delle sue lettere.

Tiasmo, “Dietro a una grande donna c’è un’adolescenza di merda.”: Dietro a una grande donna c’è un’ombra di passato. A mezzogiorno, quando il sole è più alto, scompare. C’è l’adolescenza con tutto il repertorio di inadeguatezza, di pieni e di vuoti. L’adolescenza da grande te la ricordi come un luna park chiassoso, ma quando ci passi attraverso vedi solo gli specchi deformanti: troppo grassa, troppo corta, troppo lunga, troppo piatta, troppo spessa. C’è pure il calcinculo con quello che ti prende e ti lancia, ti fa volare, ma è un circolo vizioso. E la casa degli orrori, così simile a casa, così familiare. Il cibo non nutre e anche il divertimento fa paura.

The New Yorker, “That Time My Band Opened for Blur”: My glimpse took place when my band opened for Blur, in 1992. I was the drummer. Our assets were a very talented singer-songwriter guitarist who had been in another band that was famous; a bassist with connections in the music business; and a morose lead guitarist whose mother was going to put us up at her house in Berkeley when we drove out to play the West Coast.

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