vuoi iscriverti in una scuola dove si impara il greco antico oppure dove oltre al greco si studia anche latino?

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Mia moglie ed io siamo sul pezzo e quindi ci stiamo già dando da fare per capire cosa c’è là fuori quando tra poco nostra figlia si troverà a dover scegliere che cosa fare dopo le medie, e vi faccio notare due cose anzi tre: 1 – intanto che quando ho inaugurato questo blog aveva sei anni e aveva appena finito la prima elementare e porca vacca se il tempo passa in fretta 2 – che siamo a metà della seconda media quindi ci sarebbe ancora tempo ma secondo entrambi è meglio arrivare al fatidico appuntamento il più informati possibile 3 – quello se lasciar scegliere in autonomia o attuare una sottile strategia di persuasione è un’annosa questione vecchia tanto quanto l’istruzione obbligatoria. Ci sono quelli che si fanno condizionare da mamma e papà e si rovinano la carriera scolastica e poi recriminano ai genitori l’abuso di ingerenza, ci sono quelli che fanno cosa vogliono e si rovinano la carriera professionale e poi recriminano ai genitori l’eccessivo lassismo, ci sono tutti i casi intermedi che azzeccano la scuola, la cannano in pieno, pigliano una sfilza di dieci, ci mettono vent’anni ad arrivare al diploma. Insomma, vada come vada è tutto un colossale terno al lotto. Ma si sa, l’unico modo per non sbagliare è non agire e in certi casi come il passaggio alle superiori non è che ci sia tutto sto spazio per tergiversare. Noi così – di nascosto dalla diretta interessata – abbiamo iniziato questa sorta di scouting grazie al quale speriamo di giungere a un livello di consapevolezza tale in modo da poter contribuire con il nostro parere al futuro della ragazza in questione. La piccola sembra aver già le idee chiare sin d’ora, questo è stato un fattore che ci ha motivato ulteriormente all’azione, e pur non coincidenti con le mie (che dal titolo di questo post avrete capito quali sono) sono comunque degne del massimo rispetto. D’altronde, se le cose resteranno stabili per i prossimi dieci anni, o uno impara un mestiere di quelli che non vuol fare più nessuno, o una scuola preparatoria agli studi universitari vale l’altra. C’è poi quel prezioso sistema di valutazione che si chiama Eduscopio – da poco è stata pubblicata la versione aggiornata al 2015 – dove volendo si possono incrociare le velleità di apprendimento con il valore della struttura a cui ci si vuole rivolgere. Il prossimo sabato, per chiudere il cerchio almeno per ora, approfitteremo degli Open Day di un paio di istituti per capire meglio l’offerta didattica e il contesto. Ma, come vi dicevo, al momento quella del liceo classico sembra un’opzione scartata per diverse ragioni a mio vedere piuttosto superficiali che vanno dall’impegno richiesto ai programmi e attualità del piano di studi. Ma non è detto, c’è tutto il tempo e poi conto sulla collaborazione degli insegnanti che spero indirizzeranno la loro alunna verso un corso di studi in linea con le sue attitudini. Io non mi pronuncio, anche perché la ragazza è tosta e non ha assolutamente l’aria di una che si vuol fare convincere da un matusa retrogrado come me. E voi come vi siete comportati/vi state comportando/vi comporterete?

9 pensieri su “vuoi iscriverti in una scuola dove si impara il greco antico oppure dove oltre al greco si studia anche latino?

  1. Col mio grande siamo andati a fare un giro degli istituti superiori (peraltro scartando i licei a priori per questioni attitudinali, appunto. Penso che mio figlio abbia scelto un po’ a istinti, un po’ per moda. Si è “innamorato” del laboratorio di cucina della scuola alberghiera e ha scelto quella. Sembra sia stata la scelta giusta, i pochissimi lampi di interesse che gli vedo manifestare (esagererei a parlare di entusiasmo) sono per certi piatti e anche per certe abilità da barista (le decorazioni soprattutto) in cui devo dire mostra un senso artistico che non gli sospettavo.

    Il mio piccolo è anche lui a metà delle medie e… bè diciamo che adesso la priorità è fargli superare lìimmensa fatica che fa a impegnarsi e mettere a frutto quelle capacità che, se ne fosse consapevole, gli permetterebbero di fare qualunque cosa. Ha interessi a bizzeffe e molta difficoltà a capire quale, tra tutti questi interessi, potrebbe diventare una passione, consentendogli di passare dal vago desiderio al mettersi in gioco.

    In ogni caso, come forse avrai capito, io penso che sia molto importante il sogno, la passione, e che il ruolo dei genitori sia da un lato cercare di capire quale sia questo sogno perché non sempre i ragazzi lo sanno ma devono scoprirlo. Dall’altro, una volta che si sia capito questo, cercare di aiutarlo a trasformarlo da sogno in impegno, che è di solito una strada lunga e irta di ostacoli, ma se non si parte da qualcosa che uno sente “dentro” rischia secondo me di diventare ancora più lunga e ancora più irta 🙂

    (detto da una che sognava di fare una cosa, ne ha fatta un’altra e ha finito per tornare alla prima idea per vie traverse) 🙂

  2. Per me è ancora presto, ma quando io uscii dalle medie consigliarono ai miei un istituto tecnico, nonostante io volessi fare l’artistico. I miei decisero che era importante che trovassi un lavoro e optarono per una scuola da abbandonare dopo tre anni e indirizzarmi poi verso corsi professionali. La voglia di studiare mi venne dopo la prima superiore e mandai all’aria i loro piano finendo i 5 anni. Peccato che la scuola scelta fosse per me sbagliata. Ha condizionato il resto del mio percorso

  3. è questo il punto: io ho inseguito i sogni e ho faticato molto a trovare un lavoro decente, e credo che oggi un tipo di percorso così sia ancora più difficile. Ma i ragazzini (almeno mia figlia) non hanno quel tipo di mentalità pratica o l’umiltà di rimettersi al giudizio dei genitori. Staremo a vedere.

  4. Quando c’è così differenza tra indole e percorso scelto le conseguenze sono pesanti. Tra l’artistico e un istituto tecnico ci sono delle vie di mezzo, o no?

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