cure e curve

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Tra la refurtiva recuperata, oltre alle solite cose che si rubano in un appartamento abitato da povera gente come me e voi, i Carabinieri hanno messo a inventario un macchinario all-in-one per fare palestra in casa, lo stesso di cui ho visto una televendita qualche giorno fa con tanto di energumeni e donne super-muscolose che facevano la dimostrazione. Mi sono sempre chiesto come siano fatte le persone che non resistono all’impulso di chiamare di punto in bianco il numero in sovrimpressione per approfittare di un’offerta, questo perché le cose commercializzate di questo tipo stanno ai beni normali di consumo come gli occhiali a raggi x stanno a un affetto da presbiopia senile. Eppure alla maglia elastica che contiene l’adipe, lo stomaco rilassato e l’imbarazzane grasso sulla schiena ci ho fatto un pensierino anch’io, ma poi mi è venuta subito in mente Ornella e il suo reggiseno imbottito, che quando gliel’ho sfilato e ho sentito quei cuscinetti sulle coppe e l’ho guardata sorpreso, mi sono molto imbarazzato per lei, per non parlare di quanto mi fosse calato il desiderio. Voglio dire, mascherare certi difetti oppure certe lacune non serve a nulla perché poi, al momento topico, il segreto viene svelato in tutta la sua crudele verità. Quindi mascherarsi con abbigliamento contenitivo o diciamo gonfiante può essere utile la prima volta, ma il partner può sentirsi truffato e non rilanciare con una seconda. Chi se ne importa, potrebbe obiettare qualcuno: chi se ne importa se non c’è un secondo incontro. Con una maglia modellante o un collant che ti tiene il sedere in alto si può collezionare una serie infinite di prime volte, magari qualcosina si conclude lo stesso. Poi si creano comunque opportunità di incontrare quello o quella che gli vai bene anche con il grasso sulla schiena o senza tette e quindi, una volta sistemato, puoi anche evitare di metterti addosso guaine e panciere. E se il fine giustifica i mezzi, l’importante è identificare il proprio fine ultimo. Siete persone sincere e genuine o badate ad apparire e il fatto di generare delusioni rispetto alle aspettative altrui non vi turba? A me tutto questo dibattito non interessa. Stasera ho seriamente considerato la possibilità che il fine ultimo delle cose siano i Cure. Magari l’umanità si è evoluta o involuta, secondo i diversi punti di vista, fino a qui proprio affinché beneficiassimo dell’esistenza di album come “Three imaginary boys”. Io ne ho una copia in vinile senza copertina perché la copertina l’ho lasciata a casa di Chiara, la sorella di Lucia. Chiara aveva una sesta pura tanto da farmi dimenticare una cosa preziosa come la copertina di “Three imaginary boys”, una sesta pura senza bisogno di reggiseni imbottiti, e chissà se oggi conserva ancora la mia copertina e la stessa linea di un tempo, oppure anche lei deve contenersi per non sembrare troppa. Alla fine arriva il giorno in cui la carne non conta più. I Cure invece si, anche se non sono proprio il vostro fine ultimo, oppure invece come me pensate che il genere umano non possa aspirare a niente di più significativo.

5 pensieri su “cure e curve

  1. Ma ora dimmi tu chi altri saprebbe scrivere una cosa come questa, si legge e si vorrebbe che non finisse mai.
    Oh, però Chiara… eh.
    Senti, io pure ho il vinile di Three Imaginary Boys, potrei quasi regalarti la copertina, guarda.

  2. Le robe contenitivo sono una sofferenza… Meglio mostrare subito le forme “tradizionali” emiliane che farle “esplodere” dopo… Si rischiano feriti

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