i jingle pubblicitari non li usa più nessuno

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I jingle pubblicitari non li usa più nessuno, di conseguenza le romantiche figure come Rudy Radcliffe che sbarca il lunario componendo le canzoni pubblicitarie non esistono più. O come l’inventore del motivetto che ha contribuito a mandare a casa Pinochet, non so se sapete la storia o avete visto il bellissimo film “No, i giorni dell’arcobaleno”. Tramonta definitivamente uno degli altri sogni che avevo da bambino, una delle risposte che davo quando qualcuno mi chiedeva che cosa volessi fare da grande. Oggi gli spot, o almeno quello che ne rimane in tv, si contendono il tormentone dell’estate o vanno giù pesanti con quei pezzi dozzinali che si trovano a pochi euro sui siti di musica royalty free. Metodi sicuramente più convenienti e redditizi, ma sulla cui efficacia ho i miei dubbi, sempre che si tenga conto della tv ancora come un canale di investimenti marketing utile. Dopo anni di zapping estremo in segno di disprezzo per l’invadenza delle interruzioni pubblicitarie oggi i programmi on demand hanno chiuso i conti con la tv commerciale dei biscioni del passato.

Vorrei però celebrare su questo mio modesto sito di cialtronate alcune figure che, alla fine, non solo sono state fondamentali per il mio sviluppo ma hanno centrato in pieno il loro obiettivo, e cioè di rimanere impressi nella memoria dei consumatori per sempre. Non avrei mai creduto infatti che tra i ricordi più indelebili nella mia mente, quelli che hanno resistito a decenni di informazioni, nozioni, stimoli, ascolti, letture e visioni, sarebbero rimasti anche una manciata di jingle pubblicitari che basta una piccola distrazione che subito tornano su come le acciughe della pizza a cena. La mia top 3 comprende “Invernizzi Mozary, solo ieri era latte e oggi è la mozzarella”, seguita da “sempre un po’ di più Arena ti dà” fino a “Saratoga il silicone sigillante”, ma sono sicuro che ce ne sono tante altre latenti, pronte a fare capolino nei momenti meno opportuni, soprattutto al cospetto di situazioni di particolare stress. Come se gli anticorpi dell’ansia fossero le sicurezze che abbiamo in memoria, ma se i punti fermi sono questi siamo davvero a cavallo, quello bianco del “Bagnoschiuma Vidal” (sto canticchiando il tema strumentale, peccato non possiate sentirmi).

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