purché se ne parli, no?

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Da giovane ero molto più bravo e lesto nello schiacciare tasti a caso del telecomando quando il mio programma preferito veniva interrotto dalla réclame. Ora non solo sono meno reattivo, ma se non ci sto attento mi ritrovo a seguire con curiosità gli spot. Un po’ come accadeva ai tempi dei divertenti cortometraggi di Carosello in cui primeggiava la bravura dei creativi pubblicitari e quella degli interpreti, oggi si è verificato un nuovo sorpasso da parte dei consigli per gli acquisti in quanto a sforzo realizzativo degli autori rispetto ai programmi tv. Ma, a differenza dei tempi di Bramieri e Calindri, oggi è per demerito delle trasmissioni e non certo per la pubblicità.

Volevo quindi soffermarmi su tre spot in onda in questo periodo. Il primo è questo:

L’idea è un po’ banalotta, soprattutto con i rimandi a quello che comunemente si utilizza per esemplificare i periodi culturali citati nel video. I testi, però, li trovo raffinati e molto efficaci.

Il secondo è questo:

ovvero culi che se la ballano e se la cantano. L’ho visto è non credevo ai miei occhi. Non oso pensare a questo format applicato agli assorbenti.

Il terzo infine è questo:

L’ho visto e ci sono cascato, perché la storia mi ha distratto rispetto al finale, in cui viene presentato il prodotto, e fino a poco fa ero convinto non si trattasse di un fake ma di una vera e propria pubblicazione a fascicoli di quelle che tengono in vita le edicole delle nostre città. Poi ci ho riflettuto e ho pensato che qualcosa non tornava, perché non si sente parlare di modellismo ma solo dell’aereo. Insomma, in un modo o nell’altro hanno colpito nel segno e la cosa mi ha fatto sorridere e non è vero che il brand scompare. Anzi, la prossima volta in tv lo seguirò con maggiore attenzione.

14 pensieri su “purché se ne parli, no?

  1. I culo che ballano me li ero (felicemente) persa, ma mia figlia seguiva un cartone in cugino culi vivevano di vita propria staccati dalle persone . Sull’aceto… Bè, è di Modena … 😉

  2. Però sono sicura che il tuo contatore segna un bel po’ di visualizzazioni più del mio. D’altronde non si è mai sentito che i lettori degli scrittori americani parlino loro…

  3. ho postato il video in un gruppo FB dedicato alla comunicazione e mi hanno detto che l’idea è stata anche copiata da una gag di Capatonda (che ammetto di non conoscere affatto)

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