i dj dovrebbero essere come prima cosa dei ballerini

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È proprio per evitare questo scollegamento con la realtà e con il lato pratico e quotidiano delle cose che gli architetti dovrebbero abitare le case che progettano, ma, come dice la mia amica Roberta che fa proprio quel mestiere lì, allora i dj dovrebbero essere come prima cosa dei ballerini perché di sovente la loro selezione trasmette un’idea della danza e dell’intelligenza motoria delle persone che darebbero qualsiasi cosa per dimenarsi come degli ossessi sotto sul dancefloor, piuttosto discutibile. Non vi nascondo che a me piace molto questo approccio che vede, nell’immedesimazione con il proprio target, la soluzione alla qualità del nostro lavoro ma per gli artisti – gli scrittori in primis – è tutto un altro paio di maniche. Non parliamo dei musicisti perché l’obiettivo è offrire a pioggia delle spremute di sé e, se non si vende nemmeno una copia per manifesta incompatibilità con il prossimo, chi se ne importa.

Appartengono a questa categoria i V1, che sono ora sul palco e stanno suonando una canzone contro il Papa polacco con strumenti che trasudano ingenuità adolescenziale malgrado i vent’anni suonati (è proprio il caso di dirlo) e, peraltro, invano in quanto, al livello della line-up che si succederà a questo “Festival del nuovo rock italiano” organizzato da Radio Luna, i gradi di separazione dal più dirompente successore di San Pietro sulla terra dai tempi di non so chi (se volete un paragone che regge andate su un blog di qualche vaticanista, io non seguo molto le vicende della chiesa) sono troppi. Almeno una trentina, così sui due piedi, e di certo il meccanismo del sentito dire per riportare l’ironia del cantante a sua santità non credo sia in grado di protrarsi oltre il secondo, a essere ottimisti.

Un problema che, comunque, non sussite. I V1 si scioglieranno di lì a poco e in tempo per non dover cambiare il loro nome dopo la comparsa degli U2, a causa dei quali mantenerlo sarebbe sembrato fortemente ridicolo. Tra poco toccherà a noi salire sulla scena e dare il meglio affinché, nell’impegno a distinguersi che accomuna tutti i gruppi che si esibiranno, il nostro suono sia percepito come il più originale. Nemmeno a noi ci andrà bene, forse un po’ meglio dei V1 ma tanto che importa, il 1982 sembra così lontano che non so nemmeno che senso abbia parlarne. Anzi, mi meraviglio se siete arrivati a leggere fino a qui. Oggi la gente non va oltre il titolo e, quando va bene, le prime due o tre righe del corpo del testo. Per i numeri la situazione è addirittura peggiore, altrimenti non si spiegherebbero i prezzi come 9,99 euro ma queste sono cose che sapete già.

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