ancora a testa in giù

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Tra i miliardi di vaccate in cui affoghiamo le nostre abitudini sui social network se avete qualche contatto meno disimpegnato della media vi sarà capitato di veder affiorare qualche spunto dal ciclo di vita leggermente più duraturo rispetto ai soliti meme idioti. L’aspetto curioso di Facebook è che poi, per i miracoli dell’algoritmica – passatemi l’aberrazione, sono agli opposti di qualunque matematico – certi contenuti ti si presentano a distanza di poco tempo, nemmeno l’Internet di succhiasse via il pensiero o rubasse in qualche modo le tue elucubrazioni. Il nove e il dieci di giugno sono due ricorrenze di un certo rilievo perché ci ricordano l’assassinio dei Fratelli Rosselli, quest’anno cade l’ottantennale, e di Giacomo Matteotti, colpito a morte dalle squadracce del mascellone capovolto tredici anni prima. Sarebbe bello guardare a questi lutti con l’entusiasmo di chi può dormire sonni tranquilli, ormai al sicuro da accadimenti tanto nefasti. Ma, come dice il titolo di questa nota, qui dalle nostre parti non si può mai abbassare la guardia. La nostra presidente della Camera ha ricevuto una cartolina piuttosto eloquente sulla sua pagina Facebook, e mi dispiace perché ritengo la Boldrini un faro per il nostro paese, mentre dalla pagina del Deboscio sono venuto a sapere di una promozione piuttosto inquietante su una riedizioni di “Se questo è un uomo”. Mi farebbe molto piacere se Primo Levi fosse una lettura da spiaggia, o se comunque gli italiani leggessero anche solo per informarsi e comprendere, anche solo in villeggiatura, i veri drammi della storia, probabilmente in Italia di post-nazi-fascisti ce ne sarebbero molti meno.

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