il vento caldo dell’estate

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La puntata di ieri sera del programma tv Techetechetè, in onda su Rai Uno all’ora di cena, si è conclusa con un mix di partecipazioni a programmi diversi della cantante Alice intenta a presentare, rigorosamente in playback come imponevano le linee guida sulla musica alla televisione dei tempi, la struggente “Il vento caldo dell’estate”, che potete vedere qui a partire dal minuto 39:46. Gli estratti dalle trasmissioni con cui è stata composta la clip (un tecnica senza dubbio originale che conferisce valore aggiunto a un programma che altrimenti sarebbe solo uno dei tanti “rivediamoli insieme”) non lascia dubbi sui dispositivi con cui le immagini venivano visualizzate quando Alice cantava la sua hit. Non ho dati circa la dimensione massima degli apparecchi televisivi dell’epoca, ma mi piace pensare che la classe media italiana li avesse grandi come la mia, un venti pollici se non ricordo male. Certi close up, quindi, venivano fatti con la massima leggerezza perché la resa su schermi tutto sommato ridotti dava il senso della meraviglia per la finzione catodica ma senza esagerare.

Potete quindi immaginare la mia sorpresa, durante la visione de “Il vento caldo dell’estate”, di fronte a un primissimo piano di Alice ai confini dell’iper-realtà come questo, ingigantito sul mio 46 pollici:

Trovarmi solo in casa con uno dei miei ideali erotici nella fase post-puberale in scala decuplicata è stato un vero e proprio flash. I ricordi così ingigantiti invadono la nostra bulimia di età dell’oro e di passato e ci lasciano boccheggianti a terra con tutti i nostri turbamenti mai risolti. Ho amato alla follia Alice e quel suo sguardo intenso appena sotto la frangia, per questo credo che chi ripropone cose pensate per altri canali divulgativi dovrebbe andarci piano e avere una maggiore considerazione dei nostri cuori spezzati, come il protagonista di “Per Elisa”. Di fronte a una tale vastità di superficie di bellezza si corre il rischio che le persone meno registrate ci si tuffino dentro in barba al danno economico che possono creare, considerando i prezzi di certe smart tv.

Vi segnalo solo un altro fenomeno televisivo di questa torrida estate: non ricordo su che canale ma da qualche parte danno le repliche della famiglia Bradford e, sarà il caldo che dilata le cose o sarà l’emittente che non ha adattato al meglio la ratio del telefilm o sarà perché, per quel canale, la mia tv non supporta le impostazioni di visualizzazione, sta di fatto che i numerosi componenti della famiglia Bradford si vedono più larghi che alti, che già di per sé gli attori non erano un esempio di slanciatezza. Qualche sera fa ho assistito a qualche minuto di dialogo tra Nicholas, il più piccolo, e David, il primogenito, ed a entrambi la proporzione errata conferiva un effetto piuttosto raccapricciante e allo stesso tempo impietoso, per delle vecchie glorie della fiction ante-litteram. Il mio suggerimento per il canale televisivo in questione è di utilizzare una cornice grafica per coprire lo spazio dello schermo vuoto ai lati, come talvolta fanno quelli di Techetechetè e mandare in onda i programmi vintage allo stesso modo in cui noi anziani ce li ricordiamo.

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