amici in alta definizione

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Noi esseri umani non abbiamo i sensi così sviluppati da cogliere la qualità esagerata di certa tecnologia. L’altissima definizione video, per esempio. Il quattro kappa. Ma voi siete così ricettivi da percepire con gli occhi tutto quel popò di informazioni? Abbiamo l’udito così sviluppato per distinguere un FLAC da un mp3 compresso come si deve? E certi tessuti di nuova generazione danno davvero sensazioni mai provate al tatto? Per non parlare del gusto e di quello di cui, secondo quanto passa in tv, dovremmo nutrirci. L’innovazione, in tutti questi settori, può spingersi oltre sin dove gli pare, ma i nostri limiti naturali già la stanno rendendo superflua. Non siamo ancora pronti per tutte queste cose, come è già da qualche tempo che si dice che non siamo adatti a essere bombardati da una quantità così massiva di informazioni. Lo stesso discorso vale per i Social Network: nessun essere vivente è in grado di sostenere un’esposizione così ampia al prossimo, ad avere contatti con così tanti simili. Sapere tante cose di tante persone non fa bene alla salute, genera quel tipo di ansia da spazi aperti perché ci fa sentire vulnerabili in un gigantesco luogo comune, in mezzo a centinaia di persone mai viste che però sono in qualche modo collegate alla nostra vita. Da qualche giorno, poi, Facebook ostenta una fantomatica giornata delle amicizie e ti mostra foto di gente sconosciuta.  Peccato, però. L’amicizia ne esce svilita e perde tutto il suo potenziale.

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