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Un tizio che ha una tavola calda nel mio paese si è classificato secondo ai campionati nazionali di hamburger. La notizia è di qualche giorno fa e mia ricordato Anthony, italianissimo e presumibilmente partenopeo malgrado il nome esotico, che aveva vinto più volte un trofeo di pizza acrobatica e che aveva aperto un vero e proprio mausoleo dedicato a se stesso in una traversa sfortunatissima e per giunta di un quartiere disagiato della città in cui sono nato (che poi è già di per sé uno dei posti più depressi al mondo), per non parlare della taverna nei pressi di Cinecittà a Roma in cui per caso mi sono imbattuto nei detentori del trofeo mondiale di carbonara. Chissà nel 2018 a chi andrà. Comunque, il fatto che ci siano competizioni con vincitori, secondi classificati e ultimi in classifica di ogni cosa mi dà speranza perché dimostra che non serve essere sportivi con i controfiocchi o superdotati di intelligenza o chissà che altro. In qualche posto del mondo c’è una giuria pronta a dare dei voti e a emettere una sentenza sulla qualità in cui eccelli. Avete presente i certamen di latino o le olimpiadi di matematica? Ognuno è leader in qualcosa, ognuno ha diritto di vincere sulle riserve della categoria in cui si presenta. Basta fare due conti con se stessi, identificare il proprio punto di forza, quindi cercare su Internet quando ci sarà la prossima edizione. Dubito che si tratti di competizioni a cadenza quadriennale come la coppa del mondo di calcio. Secondo me tutte le discipline che i quotidiani sportivi considerano di serie B sono meno vincolate al business della pubblicità che attirano, c’è più passione da chi le pratica e voglia di mettersi in gioco, proprio come me e voi. Per esempio, io ad oggi ho scritto miliardi di parole ma è difficile fare una stima del numero esatto. Valgono i pensierini delle elementari? Valgono le frasi dei testi delle canzoni d’amore scritte sui diari delle compagne delle superiori? E tutti sonetti in endecasillabi in finto dolce stil novo composti ai tempi dell’università? Non so, come al solito le cose che mi piacciono sono fuori dal mondo. Posso tentare però ancora una volta con la musica. Ho ascoltato ore e ore di dischi più di tutti voi e, a prova di ciò, posso presentare l’ultimo test audiometrico.

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