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Dice Andrea che, se si è sposato tardi, è per colpa di un best seller di cui tutti avevamo una copia in casa nei primi anni duemila, mille pagine quasi peggio del mattonazzo di Faletti che avevano la presunzione di darci tutte le risposte su una questione che, probabilmente, di risposte non ne ha bisogno perché nessuno si pone le domande. Io, per dirla tutta, proprio non mi ricordo e secondo me Andrea si è inventato tutto o è entrato in quella fase della vita dell’uomo in cui si mescolano fatti veri e propri accaduti realmente a cose di fantasia. Comunque Andrea sostiene che solo ora ha capito che tutti i problemi che ha avuto nella vita erano riconducibili unicamente a uno e un solo fattore. I turbamenti dell’adolescenza e le frustrazioni causate dalla paura di non piacere a chi piaceva a lui. Lo scarso rendimento scolastico causato dal tempo trascorso a questioni relative alla ricerca del piacere, dallo struggimento e le sue forme di applicazione in concreto alla preparazione delle compilation su cassetta da offrire in dono come una parte di sé. Le amicizie bruciate dalle mire sentimentali comuni. La prima parte della vita adulta scivolata via come lacrime nella pioggia versate per un rapporto che sembrava amore e invece poi mica tanto. A questo aggiunge, come un ragioniere al lavoro, il computo delle ore dedicate alle discussioni con le partner, al sesso, alla ricerca dei regali di compleanno, alla domeniche pomeriggio all’Ikea. Se non fosse per i grattacapi e le conseguenze dell’amore, il bilancio della vita di Andrea – che sostiene peraltro di aver ricavato proprio dalle schede contenute in quel già citato tomo di prima, poste in appendice alla prima edizione come un’esercitazione alla riflessione sulle proprie potenzialità sentimentali – è tutt’altro che in deficit. Scoppia di salute, non ha problemi economici, tutto sommato un ottimo padre (i nostri figli hanno trascorso una parte del loro cammino nella scuola pubblica insieme) e un dignitoso educatore, una mente brillante (almeno sino qui), un professionista rispettato. Per questo mi sono chiesto anch’io se, in tutto ciò, ci sia del vero.

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