il passo del pinguì

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Uno dei motivi per cui il rock italiano risulta patetico paragonato a quello statunitense o a quello made in UK è l’annoso problema della sovrabbondanza nel nostro vocabolario di parole piane, sdrucciole e bisdrucciole rispetto alle tronche che, del rock anglofono, sono la morte sua. D’altronde se il nostro apparato fonatorio non si è spicciato a spostare l’accento sull’ultima sillaba del nostro lessico prima della nascita di Elvis ci sarà un motivo.

Ora ci mangiamo le mani perché, in media, alla seconda strofa delle canzoni che componiamo abbiamo già esaurito tutte le parole utili per il rock: qui, perché, là, su, giù, te, me, caffè, più, città e compagnia bella. Allo stesso modo l’arte della cover in italiano dei pezzi stranieri, un tempo diffusissima e protagonista nel processo di diffusione del rock in Italia, oggi in auge solo per pochi appassionati o per casi particolari come la pubblicità, è gravemente penalizzata dalla nostra lingua per gli stessi motivi.

Mi è capitato di vedere in tv lo spot del Kinder Pinguì con un jingle in italiano che riprende “Walk like an egyptian” delle Bangles.

L’operazione è parzialmente penalizzata, secondo me, dal modo in cui la parodia per fini pubblicitari è stata resa nella nostra lingua. Il testo dice infatti:

Ogni giorno non perdo mai
il buonumore
con il passo del pinguino

dove il passaggio “con il passo del pinguino”, che sta al posto di “Walk like an egyptian”, fa a pugni con la metrica.

Avrei risolto in un altro modo: o troncando la frase utilizzando il nome del prodotto, quindi “con il passo del Pinguì”, soluzione banale a cui immagino i creativi di questa campagna siano facilmente arrivati, scartandola. Oppure, come si fa spesso nelle traduzioni, cambiando la disposizione dei versi senza alterare il testo. Non si perde in efficacia e, nel complesso, mi sembra più fluida:

Il buonumore ritornerà
con il pinguino
cammina come me

tanto si capisce che, nello spot, si imita la camminata del pinguino e ribadirla con il suo nome risulta didascalico.

2 pensieri su “il passo del pinguì

  1. Marco Manuelli

    Ma chi la canta L’aura(Laura Abelo)? La voce mi sembra la sua secondo me pubblicherei una versione intera non pubblicitaria perchè mi è simpatica la cosa e secondo me venderebbe parecchio

  2. plus1gmt

    Non ne ho idea. In effetti il timbro ricorda L’aura. Indagherò per scoprire l’arcano. Non sono convinto invece sull’efficacia della versione intera della cover in italiano, mi sembra oltre tempo massimo. Però non è detto, magari poi funziona,

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