pieno di bolle

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L’uso più saggio che si può fare dei social network è quello di crearsi un ecosistema abitato solamente da persone identiche a noi in modo da tagliarci fuori dalle cose che non ci piacciono e da non dover impegnarci in salti mortali per evitare sterili discussioni. In quest’ottica non dobbiamo offenderci se qualcuno ci cancella dalla propria lista di amici o non ci segue più perché, con molta probabilità, abbiamo qualcosa che inquina l’altrui bolla proprio come noi ci priviamo dei grillisti e dei fan di Salvini. La politica è il fattore più divisivo tra gli italiani, questo è il principale motivo per cui gli insiemi di contatti virtuali assomigliano sempre più a compartimenti stagni e il concetto di networking, che più volte abbiamo visto rappresentato graficamente da un insieme di circonferenze secanti tra di loro o da faccine anonime connesse da segmenti, sta andando a farsi benedire. Da questo punto di vista siamo già in piena guerra civile – per fortuna al momento a colpi di unfollow – o comunque stiamo assistendo a una virtualizzazione dei legami sociali grazie alla quale si stanno formando categorie a sé ma soltanto online. Mandiamo affanculo gente nei commenti di Facebook a cui magari poi cediamo il posto in fila alla cassa dell’Esselunga perché la vediamo con solo due litri di latte parzialmente scremato in mano, più o meno il senso è quello. Il mondo visto come un sistema di bolle però mostra i suoi limiti con fenomeni diffusi trasversalmente ai quali è impossibile sottrarsi a meno di non isolarsi totalmente dal resto. Non c’è italiano che, in questo momento, non rompa i maroni con Game of Thrones e che non esprima la sua approvazione sugli Avengers e a me, d’altra parte, scoccia fare la figura di quello che vuole distinguersi a tutti i costi sottolinenando il fatto che non ho mai visto un solo minuto né della serie più seguita al mondo né della saga di film tratti dai fumetti che i miei amici leggevano quando facevamo le medie. Fantasy e fantascienza mi fanno cagare allo stesso modo. Se proprio non vogliamo privarci dei social network – e comunque questo resta tutt’ora il mio fine ultimo – l’unica soluzione e mettersi in stand-by per un po’, in attesa del prossimo tormentone commerciale.

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