sempre in salita

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Per descrivere la casa di famiglia in campagna usavo sempre come riferimento visivo quei disegni di Mordillo in cui ci sono dei calciatori sul cucuzzolo di una collina e, quando la palla finisce giù, si consumano pause interminabili mentre qualcuno va a recuperarla. Anche da noi c’erano i prati da usare come campi da gioco ma i prati finivano con i pendii che portavano al prato sottostante e non era raro che il pallone continuasse a rotolare per fermarsi solo due o tre livelli più in basso. Ma giocare a calcio non mi piaceva. Ero un bambino che amava andare in bici. Quando scendevo giù sembrava di volare e, per fortuna, non sono mai caduto. Dopo però mi toccava spingere la mia Olmo Forestal su per la ripida strada sterrata per tornare a casa, con il sole alle spalle. Oggi quando salgo la rampa di accesso ai garage con la mia bicicletta rivedo davanti a me la stessa ombra, le gambe che arrancano e le ruote che girano, e mi scopro lo stesso bambino di allora.

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