i capisaldi dell’estate 2019

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Una cosa che ha scritto qualcuno che seguo su Twitter, mi perdoni l’autore ma non ricordo chi fosse, è che Baby K fa bene a introdurre i suoi pezzi con annunci tipo “Yo, Baby K”, così uno capisce subito chi è che canta quella canzone e può risparmiarsela all’istante. Baby K è una costante della scaletta di ogni puntata di “Battiti Live”, la cui esistenza costituisce il principale campanello di allarme della questione meridionale oggi. Il fatto che il programma musicale di Italia Uno sia stato pensato per un pubblico esclusivamente pugliese la dice lunga sul modo in cui la televisione commerciale, e in generale la cultura pop, intende il sud del nostro paese. Altro che reddito di cittadinanza. Le città in cui è stato portato il festival itinerante della più tamarra rete tv mondiale dovrebbero reclamare lo status di vittime di calamità naturale ed esigere investimenti speciali che nemmeno i paesi terremotati. Il fatto è che a “Battiti Live” ci va il peggio del peggio delle classifiche targettizzate bimbominkia, laddove il punto più basso – al netto dei presentatori – sono intanto “Il Volo” (che se fossi uno del pubblico salirei sul palco per fargli capire che sbagliano) e, appunto, la suddetta Baby K che ha il solo merito, oltre ai miliardi guadagnati grazie alle sue canzoni, di aver definito parte dei capisaldi dell’estate appena trascorsa, ovvero

1. la musica
2. la playa
3. l’estate
4. la notte
5. la festa

a cui mi permetto di aggiungere

6. si con riso senza lattosio
7. Mattarella
8. l’Amazzonia
9. l’edilizia acrobatica

e, soprattutto
10. battiti live

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