perché sei un essere speciale

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Qualche giorno fa ho esposto un dubbio nel corso di una conversazione al di qua dell’Internet – ché al giorno d’oggi è sempre meglio specificare quando si tratta di un mondo oppure del suo simulacro – chiedendo (retoricamente) come cazzo si faccia a dimenticare un figlio in auto. Mi è stato risposto che è possibile che succeda. Al che ho rilanciato la stessa considerazione questa volta al di là dell’Internet – ché al giorno d’oggi è sempre meglio specificare quando si tratta di un mondo oppure del suo simulacro – e qualcuno ha rimbrottato addirittura che

è un problema di memoria. Ho letto un articolo interessante tempo fa in cui veniva spiegato che noi tutti i giorni usiamo due tipi di memoria, prospettica e semantica. Quella prospettica ci ricorda cosa fare nel futuro. Quando però cambiamo la nostra routine in un momento in cui siamo particolarmente stanchi o stressati o semplicemente pensiamo ad altro, la memoria prospettica non “funziona” ed entra in gioco quella semantica che si basa su quello che è più probabile che accada. A tutti capita di guidare tornando a casa dall’ufficio e pensare a cosa cucinare, che film vedere ecc e a un certo punto pensare “Come ci sono arrivato fin qua?”. Il nostro cervello ha messo il pilota automatico e ha “guidato” per noi e per fortuna non ci siamo andati a schiantare contro qualcosa. A noi, magari qualcuno invece è morto per questo e non lo sapremo mai. Nel caso dei bambini abbandonati in auto, può darsi che il genitore (padre, madre o nonno che sia) non porti abitualmente il bambino a scuola e quella volta lì lo doveva fare. Non l’ha dimenticato perché è una merda, ma perché per il suo cervello il bambino era a scuola accompagnato da chi era solito portarlo. Il suo cervello ha messo il pilota automatico e gli ha messo un falso ricordo.

Non sono andato oltre nella discussione, come ben sapete sui social convincere qualcuno di qualcosa è da folli. D’istinto avrei detto a questa persona “ma sei scema?” poi però ho pensato che non fosse il caso.

Il dibattito era sulla legge che regolamenta l’uso dei sistemi che ti impediscono di dimenticarti tuo figlio in macchina dopo che hai parcheggiato. Ho pensato allora a cosa direbbero gli antichi di un provvedimento del genere. Ma anche solo i nostri nonni. Non voglio fare quello che fa sempre le cose meglio degli altri, ma a me la cosa più grave che mi è capitata è di lasciare sul marciapiede il passeggino dopo che avevo assicurato mia figlia sul sedile e stavo per ripartire, quando poi l’ho notato lì immobile fuori dall’auto tutto solo nello specchietto retrovisore. Ah no. Un’altra volta ho commesso l’errore di fare retromarcia con mia figlia di qualche mese a bordo. Era un sabato mattina e aveva appena fatto colazione. Me lo ricordo benissimo perché il vomito di latte sui sedili è la cosa più difficile da debellare. Anzi, si fa prima a cambiare la macchina. Ecco. Un buon modo per non dimenticarti di tuo figlio in macchina potrebbe essere il vomito di latte e biscotti. Fate vomitare i vostri figli e non ve li dimenticherete mai più.

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