friday i’m in ferie

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Non importa il lavoro che fai. L’ultimo giorno prima di una pausa più lunga del solito ti lasci la sede in cui eserciti il tuo mestiere alla spalle consapevole che, nella foga di fuggire per rientrare al più presto dalla tua famiglia, hai dimenticato qualcosa. Il caricatore del telefono o l’alimentatore del pc. L’hard disk con dentro tutta la tua vita. Il libro di cui ti mancano cinque pagine per finirlo. Le chiavi di casa perché il mazzo contiene anche la chiavetta del distributore automatico e, preso da mille cose, dopo il caffè delle 10.30 non le hai rimesse al loro posto. Di certo non hai fatto gli auguri a tutti. A scuola, le colleghe più metodiche si fanno il giro delle classi per non dimenticarsi di nessuno anche se, a essere pignoli, in un ambiente professionale basato sui turni qualcuno di chi fa il pomeriggio e tu hai finito la mattina ti scapperà per forza. Io mi sono studiato la sequenza prima, proprio per non fare brutta figura. Mi sono accomiatato dalla prima in cui faccio poche ore con un augurio a pioggia rivolto a tutta la classe e ho baciato la collega che si accingeva a prendere il mio posto per le ore del pomeriggio. Quindi sono entrato nella mia classe dove ho raccolto con calma e sangue freddo tutte le mie cose, poi ho baciato la mia più stretta collaboratrice, ho raccomandato ai bambini di portare i miei auguri alle loro famiglie e di godersi il Natale il più possibile, poi ho baciato una bidella e una collega incontrata per caso nel corridoio, ho salito le scale fino al primo piano per baciare un’altra bidella, ho dato un’occhiata per accertarmi che non ci fosse nessun’altra a cui dire buone feste e ho attraversato il cancello dell’ingresso. In macchina c’era il solito silenzio, rotto dal ronzio che fiacca le mie orecchie sin dai tempi in cui suonavo punk industriale, e pioveva sul parabrezza. Ho pensato che sicuramente avevo dimenticato qualcosa ma ormai i giochi erano fatti. Non si torna più indietro, dopo aver fatto gli auguri a tutti. Si rompe un incantesimo ed è meglio lasciare le cose così.

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