le cose del cuore – day #37

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Quando il futuro è un’incognita e il presente lo trascorriamo come dei reclusi ci aggrappiamo al passato, unica certezza. Il mio amico Guido riconduce questo fenomeno alle cose del cuore, che potrebbe essere il titolo di una rubrica di “Cioè” ma rende l’idea. Le cose del cuore vanno dalle foto di noi da ragazzi degli anni 80 su Facebook alla riconciliazione con il vicino pensionato che avevamo mandato a quel paese quando si era messo a falciare l’erba del giardino la domenica pomeriggio d’estate, in casa con le finestre aperte. Nelle cose del cuore abbiamo messo tutte le canzoni che abbiamo composto, compreso quel plagio di “Non succederà più” di Claudia Mori con la scusante che, ai tempi, non era facile cercare su Internet i ritornelli per paragonarli, sostanzialmente perché Internet è venuta un paio di decenni dopo. E in questo vivere alla giornata, questo carpe diem per il quale mi prenderei la licenza di renderlo, in italiano, vivi alla settimana se non al mese, in un periodo come questo in cui il senso del tempo lo abbiamo chiuso nell’armadio insieme ai vestiti di stagione che tanto, quest’anno, non useremo, facciamo l’elenco delle cose che abbiamo notato della nostra vita e delle vite degli altri e che, in situazioni normali, non avremmo mai scoperto. Per esempio, io ho ascoltato di nascosto mia figlia sostenere una specie di interrogazione improvvisata in videoconferenza con la sua prof, esperienza che la vita nella sua impostazione tradizionale non mi avrebbe mai permesso. Ho sostato senza farmi sentire dietro la porta della sua cameretta come un ladro e ho rubato un pezzo di vita a mia figlia alla quale altrimenti sarei stato precluso e, manco a dirlo, mi ha emozionato. Mia figlia incalzata alla risposta da qualcuno che non è uno dei suoi genitori e che dimostra che c’è una dimensione delle persone del cuore che non siamo in grado di controllare, uno spin-off della nostra esistenza in cui noi non saremo non solo co-protagonisti ma nemmeno delle comparse e che, anzi, andrà in onda su un’emittente a cui non ci sarà consentito di sottoscrivere l’abbonamento e che, se troveremo su qualche sito di streaming, si vedrà in bassa qualità tanto da farci perdere la voglia e di lasciarci accontentare da racconti di singoli colpi di scena, dagli spoiler o, al massimo, qualche gag particolarmente esilarante.

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