la differenza

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A sei o sette anni la differenza è una cosa difficile. Preparo una scheda con un disegno di una fila di sette pennarelli, nella fila sotto ne disegno quindici ma ben allineati, in modo che quelli sopra coincidano perfettamente con quelli sotto e la differenza salti all’occhio. Facile scoprire dove ce ne sono più. Facile scoprire dove ce ne sono di meno. Ma quanti di più? E quanti di meno? Vedo i bambini cercare il punto in cui trovare la soluzione. La combinazione per spalancare il passaggio segreto. Sento le connessioni nelle loro teste ramificarsi anche se l’audio della videoconferenza gracchia per interferenze che sembrano mostri che stanno venendo a prenderci. Vedo la lucentezza negli occhi, la smorfia nel viso, il corpo che cresce proporzionalmente come se le cose da imparare fossero prede e i bambini le divorassero. Ma la risposta non esce ancora, è tutto troppo acerbo, non è la stagione adatta. Tenetela lì, mi verrebbe da dire. Tenetela lì questa cosa nuova. La useremo quando il tempo lo permetterà.

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