alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 22.10.15

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le macchine volanti, “MUSICA 3.0”: Recita così su Facebook la didascalia dello spot della nuova stagione di X Factor, trasmesso in heavy rotation tra agosto e settembre sui canali Sky. Un filmato a regola d’arte e di pancia contemporanea: fedele alla linea di V For Vendetta, della distopia orwelliana, della rivolta dal basso e dell’ascesa al potere di una nuova casta di giurati televisivi dal look marcato e dal fiero cipiglio. Un ottimo lavoro di marketing, che come tutti gli ottimi lavori di marketing lascia però qualche dubbio sul messaggio. Di quale rivoluzione stiamo parlando? Di quella contro “un mondo senza musica”? Seriamente? Nel 2015?

Martín Caparrós, “L’Argentina è stanca di conservare la memoria della dittatura”: Memoria è sempre stata una parola molto plurale. La memoria è quella facoltà che ci consente di essere molti, di essere quello che siamo stati e quello che sono stati gli altri, di ricordare, di sapere. Ma in Argentina questa molteplicità (e non è l’unica) è andata persa: adesso in Argentina memoria ha un’accezione molto circoscritta. Il dizionario ancora non l’ha raccolta, ma lo farà presto. “Memoria: sostantivo, femminile; argentinismo: ricordo degli orrori della dittatura del 1976”.

oglaroon, “Dove eravamo rimasti – Ritorno al futuro II”: le mie ragazze di quinta mostrano segni di cedimento, e questo mi turba. Ci sono giornate che è tutto un rimescolio, un tirar su col naso che non sai se è l’influenza strisciante o l’ennesima lite col moroso, dietro i distributori automatici di caffè nel corridoio – pacche amorevoli sulle spalle e messaggini tra lo scherzoso e il preoccupato della colleganza tutta, che assiste con il dovuto distacco e la giusta partecipazione a tutte queste esplosioni di ormoni e ansie da vita-adulta-che-incombe. Quest’anno, il tratto distintivo della quinta è la massiccia componente femminile – e a me queste giovani donne che conosco da quando erano ragazzine piacciono tutte. Tanto.

Firstime in Boston, “Pornografia su Internet”: Il nostro inglese sarebbe molto piú povero, oggi invece siamo capaci di proposizione complesse del genere “a huge black cock fucks a white busty mother ’till the loser husband is at work”

La Zitella Felice, “Top 5 delle cose INSOPPORTABILI su facebook”

sulromanzo, “Il giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani: per capire bisogna morire almeno una volta”: Il giardino dei Finzi-Contini è il luogo presso cui trovano manifestazione le personalità dei personaggi che lo popolano. Qui il processo storico, infatti, sembra essere sospeso in favore di una maggiore visibilità di quelle che sono le caratteristiche più peculiari di questi ragazzi, il cui destino è pesantemente influenzato dal contesto in cui vivono. Le leggi razziali, così come la guerra che avanza senza tenere conto dei sogni e delle speranze individuali, si riducono a un’eco che sfiora il giardino senza mai attraversarlo. Ovviamente anche in questa micro società nascono i conflitti, rendendo le relazioni interpersonali tutt’altro che statiche.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 21.10.15

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Alessandro Robecchi, “Vietato imprecare come una volta: ora stare in coda è fighissimo”: Un nuovo genere letterario si sta imponendo con grande successo: l’elogio della coda. Di colpo, dopo aver sentito bestemmiare in più lingue ogni volta che bisogna mettersi in fila anche solo per due minuti, ecco spuntare Oh! di ammirazione e applausi scroscianti a mezzo stampa. Fanno sette ore di coda per il padiglione Giapponese! Che bravi! Quattro per Padiglione Italia! Molto bene! Ora per spiegare questa tendenza, vediamo qualche tipo di coda e come lo storytelling corrente possa farla diventare gradevole.

strade, “Pasta alluvionata, quando la solidarietà dal basso manca il bersaglio”: Fare incetta di pasta ora ha un solo risultato: non farla trovare sugli scaffali a chi vuol provarla per la prima volta. Ecco perché per mostrare solidarietà al pastificio conviene al massimo comprarne uno o due pacchetti: lasciandone per altri, più gente potrà assaggiare la Rummo e decidere se inserirla o meno nei propri panieri di spesa. In quanto alla grande distribuzione, non è certo per l’impennata di questi giorni che valuterà se aumentare o meno gli ordinativi futuri alla Rummo.

Soft Revolution, “Le donne di Star Wars: buone ma poche”: Se consideriamo i sei film di Star Wars (La minaccia fantasma, L’attacco dei cloni, La vendetta dei Sith, Una nuova speranza, L’impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi), i personaggi femminili che vi compaiono con un ruolo attivo si possono contare sulle dita di una mano (e mezza). Un incubo per le femministe intransigenti, ha ben puntualizzato James T. Cornish su What Culture.

Internazionale, “La battaglia delle donne afgane per andare in bicicletta”: L’emancipazione femminile è passata spesso attraverso l’uso della bicicletta. La possibilità di muoversi in modo indipendente ha segnato una svolta nella lotta per i diritti delle donne. Ancora oggi in molti paesi del mondo è vietato per legge alle donne andare in bicicletta liberamente. In Afghanistan alcune ragazze pedalano ogni giorno in bicicletta andando contro i pregiudizi. Sono intenzionate a cambiare le cose e a lottare per quello che vogliono. Il prossimo anno uscirà Afghan cycles, un film documentario diretto da Sarah Menzies che racconta il coraggio e le storie di queste donne.

Doppiozero, “Ritorno al futuro. Il futuro non è più quello di una volta”: Che un soggetto rifiutato da più di quaranta Studios sarebbe potuto diventare uno straordinario successo commerciale e (rarissima combinazione) uno dei cult più famosi della storia del cinema, dovette sembrare abbastanza improbabile nel 1985.

giramenti, “Errori di Stumpo: Fabio Volo fa scuola, in un libro di scuola”: Purtroppo l’autore di StoriAttiva ci ha lasciati nel 2010, dunque non posso rivolgere a lui i miei quesiti. Ma magari qualcuno di Le Monnier un giorno passerà di qui e avrà la compiacenza di spiegarmi che accidenti ci fa Fabio Volo in un libro scolastico di prima media.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri |20.10.15

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doppiozero, “Il disincanto dei nuovi media”: Il momento di incontro dei media è un momento di libertà e di scioglimento dallo stato di trance e di torpore da essi imposti ai nostri sensi. Se pensiamo ai primi periodi di utilizzo di Twitter o di Internet ancora prima, possiamo confermare facilmente questa idea: il nuovo ci aveva sorpreso e stupito e ci aveva aperto nuove possibilità e forme espressive. Poi, a distanza di anni, una volta abituati al nuovo media diventato ormai vecchio, quella finestra di risveglio si è richiusa, per lasciare spazio ad un uso più conservatore del mezzo.

Gli Stati Generali, “Gli incredibili candidati del centrodestra a sindaco di Milano”: Di nome in nome, sempre più improbabili, si arriva anche alla proposta di cui si era parlato nei mesi estivi: che a candidarsi fosse lo stesso Silvio Berlusconi. Che chiuderebbe così la carriera politica da primo cittadino della “sua” Milano. A parte il fatto che l’ex Cavaliere sognava di diventare presidente della Repubblica, più che sindaco, ma quanti avevano lanciato quella “indiscrezione” si erano dimenticati del piccolo particolare che Berlusconi non è candidabile ancora per un bel pezzo.

Il grande marziano, “Su stelle misteriose, alieni e sfere di Dyson”: L’ipotesi di Dyson, ancorché pubblicata su Science, non ha maggior peso, né basi scientifiche di quella espressa nel suo romanzo di fantascienza da Stapledon. Non c’è niente che possa fare pensare che una tecnologia sufficientemente avanzata possa trovarsi a costruire qualcosa di simile. Insomma, la Sfera di Dyson è un’emerita, ancorché molto suggestiva, fantasia, che deriva da una serie di assunti tutti quanti assolutamente arbitrari.

IL Post, “I bei poster del Bologna Jazz Festival”

Rivista Studio, “La vecchia sinistra e la città nuova”: A Milano, negli ambienti politici e giornalistici, si parla ormai di una cosa sola: chi saranno i candidati sindaco che si contenderanno la poltrona di Giuliano Pisapia, a cui il primo cittadino uscente ha più volte ribadito di non voler puntare per un secondo eventuale mandato, nonostante le richieste e le pressioni.

The New Yorker, “Aaron Sorkin Versus the Internet”: The primary shortcoming of “Steve Jobs” is the simplistic reduction of Jobs, by the movie’s screenwriter, Aaron Sorkin, to a small set of facile diagnoses. I’m inclined to consider Sorkin the movie’s guiding artistic spirit.

Valigia Blu, “Rischio ambientale e industriale, i dati dell’Italia in pericolo”: Sono tre le regioni italiane, tutte del Nord, a salire sul poco invidiabile podio delle popolazioni esposte in contemporanea a più pericoli: la Val d’Aosta, la Liguria e l’Emilia Romagna. Ma tutta l’Italia deve difendersi da frane e alluvioni che spesso espongono al peggio persone, scuole o beni culturali, e anche dagli stabilimenti industriali con pericoli di incidente rilevante. E dai terremoti, impossibili da controllare.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri |19.10.15

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Soft Revolution, “Il meglio dal peggio: come gestire crisi e brutti momenti”: A grandi linee, è andata così: è arrivato il colpo, lo abbiamo incassato, abbiamo iniziato pian piano ad ingobbirci. Una volta ingobbiti, ci siamo messi a fissare il pavimento e ci siamo sentiti soli. Ci siamo allora rannicchiati in un angolo (vicino la dispensa). La versione umana dei cuccioli abbandonati in autostrada. Il desiderio di auto-seppellirci nel letto, ormai ben distinguibile, a richiamarci da lontano come un flauto magico, o ancor meglio un meraviglioso unicorno che vuol farsi inseguire.

Gad Lerner, “La piuttosto stupida polemica sul padre fascista di Alessandro Di Battista”: Il parlamentare 5 Stelle si è distinto in questi due anni di proscenio mediatico per una lunga serie di topiche e bufale assai più rilevanti delle opinione del padre. Sarebbe il caso di criticarlo, o elogiarlo nel caso, per quello che fa e dice, non per quello che votava suo padre.

fusoradio, “Di cosa scriviamo, quando scriviamo di musica”: Da una parte, un arcipelago di migliaia di isolette tra cui navigano poche migliaia di lettori; un agglomerato di prodotti spesso molto simili, in cui la differenza tra blog personale e webzine si è assottigliata a tal punto che sembra oggi possibile definire webzine ogni testata che sia stata capace di radunare penne virtuali e creare una redazione e un flusso di contenuti stabili e “affidabili”, un modello incentrato perciò sulla quantità di teste (e post) e che ha quasi definitivamente superato l’idea di linea editoriale; dall’altra, un pubblico bulimico, sempre in cerca della novità, la cui fetta più consistente è composta da giovani sotto i 30 anni che fanno molta fatica anche a identificarsi con una “scena” musicale (e troppo spesso finiscono per riconoscersi in Pitchfork o altre webzine internazionali e nel loro immaginario ben poco compatibile con lo scenario italiano). A cui è sempre più difficile “vendere” i longform.

Notiziole di .mau., “La mia azienda mi conosce!”: Stamattina in ufficio mi è apparso il messaggio “La tua password scade oggi”. Visto che stamattina devo comunque portare in assistenza il PC, ho pensato di mettere una password provvisoria per la giornata: ho così inserito Temp3,14. Quasi subito mi è stato risposto che la password non rispettava le regole di sicurezza. Vabbè, provo con Xtemp3,14; niente da fare.

tonyface, “I Clash dopo i Clash”: I CLASH sono stati uno di (non rari) quei gruppi i cui componenti dopo lo scioglimento non sono più riusciti a produrre materiale artisticamente paragonabile per spessore e qualità al gruppo madre. Buoni lavori, dignitosi, talvolta di ottima qualità ma che soffrono immancabilmente di quella magìa che rese i CLASH unici e indimenticabili.

Ratter, “What Is ‘Pac-Man’?”: Pac-Man is so ingrained into the collective consciousness, that we see his form in pie charts, in food—even in nature. But back in the day, the electronic pill-chomping glutton was a mysterious figure, an enigmatic representative of a new phenomenon called video games.

Finzioni, “Lettori in vetrina: prezzi vantaggiosi per acquirenti esposti”: A partire dal 19 settembre e fino al 31 ottobre, infatti, chiunque lo voglia potrà approfittare della possibilità di leggere il libro desiderato direttamente in libreria, in cambio di uno sconto. Niente di strano, direte voi: se non che il cliente squattrinato dovrà dedicarsi alla sua attività del cuore direttamente in vetrina, sulla pubblica piazza. Quale miglior invito alla lettura, in effetti, se non la contemplazione di un lettore assorto?

Il Post, “Il comunicato stampa del giorno”: Tre intense giornate milanesi per l’Arciduca Ereditario Carlo d’Asburgo Lorena e per suo fratello Giorgio: il bicentenario dell’istituzione del Regno Lombardo Veneto ha dato l’occasione di una storica visita ufficiale alla citta lombarda, organizzata dal Circolo del Regno Lombardo Veneto e del St-Georg Orden col beneplacito della Imperial Regia Cancelleria della Famiglia Asburgo, che si è articolata in appuntamenti pubblici e privati, in cui gli Arciduchi hanno avuto modo di incontrare non solo esponenti della nobiltà, ma anche autorità civili, religiose e accademiche, e illustri membri della società civile.

L’Espresso, “Maria Elena Boschi, la Wonder woman di Matteo Renzi”: nche l’Economist elogia la “super eroina” che ormai è diventata il marchio più rappresentativo del renzismo. Madrina delle riforme, onnipresente nei passaggi chiave, una spanna sopra tutti gli altri adepti del premier. Che ha superato anche in questo Berlusconi: lui un alter-ego donna ce l’ha già.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri |18.10.15

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l’Undici, “Anteprima Nazionale di “The Lobster”: L’insostenibile leggerezza della solitudine”: Tra dark comedy e sci-fi, il film costruisce la bizzarra distopia di un mondo prossimo e grottesco in cui gli uomini e le donne single che abbiano superato i 40 anni vengono rinchiusi in un albergo e sottoposti a un ricovero su cui pende un terribile ricatto: per redimersi dalla loro ostinata solitudine e trovare un’anima gemella, hanno tempo 45 giorni, allo scadere dei quali, se non dovessero riuscirci, verranno trasformati in un animale a loro scelta. Solo in pochi, tra cui David (Colin Farrell), riusciranno a scappare e a nascondersi nei boschi assieme ad un gruppo di ribelli che invece disprezza e condanna l’accoppiamento.

Il nuovo mondo di Galatea, “Il sugo di pomodoro”: Quello che prendi la padella, ci rovesci dentro il barattolo di pelati, schisc-schisc-schisc i pomodori perché si spiaccichino ben bene, ci butti un po’ di sale, lo fai borbottare giusto quei due minuti perché evapori l’acqua e lo condisci con una lacrima di olio d’oliva al peperoncino.

Booksblog, “Grenoble lancia i distributori di racconti nei luoghi pubblici”: A Grenoble, in Francia, l’amministrazione cittadina ha fatto una scelta in controtendenza piazzando in alcuni luoghi pubblici piccoli distributori di racconti brevi, poesie e fumetti da leggere nei tempi morti.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri |16.10.15

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Capitano mio Capitano, “Neve fresca”: Ma questo cos’è, ottobre?, ho pensato. Nemmeno i larici avevano fatto in tempo a liberarsi delle foglie. Non ho più sentito il bramito del cervo né gli spari dei cacciatori.

Rivista Studio, “Meglio Roma, meglio Milano”: Meglio Roma o Milano? Agli inizi del 2000 la Capitale era in un momento di grande vivacità che corrispondeva, invece, a una fase di appannamento del capoluogo lombardo. A distanza di vent’anni, come dimostra quest’antologia di citazioni, scelte da articoli a partire dal 1995, la situazione sembra essersi completamente invertita. Questione di cicli storici o di percezioni mediatiche? Il sentimento diffuso corrisponde alla realtà delle cose

The Post Internazionale, “Il rastrellamento del Ghetto di Roma 72 anni fa”: Il 16 ottobre del 1943 la Gestapo catturò oltre mille ebrei romani per deportarli nel campo di sterminio di Auschwitz, nell’attuale Polonia.

Frizzifrizzi, “Le grafiche di copertina dei vecchi libri si animano”: Nel campo del design editoriale il periodo tra la metà degli ’50 e la fine degli anni ’70 è stato quello in cui la sperimentazione sull’astrattismo e sulle geometrie capaci di suggerire dinamismo e movimento ha forse raggiunto il suo apice. Onde, cerchi, elementi orbitanti, frecce, cornici concentriche, contrasti di colore, sovrapposizioni davano quasi l’illusione che la copertina del libro ospitasse un moto perpetuo di forme, solo accidentalmente congelato per l’eternità al momento della stampa.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 15.10.15

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nuovo e utile, “Turismo in Italia: perché tutti dovremmo preoccuparcene”: Il turismo in Italia oggi cresce, ma meno che in altri paesi. E, se altri crescono molto e noi meno, vuol dire che restiamo indietro. Negli anni ’50 quasi un turista su cinque veniva da noi ed eravamo il paese più visitato del mondo. Oggi, da noi arriva un turista su 23.

nowaytobeme, “Genitori e diversità: quando tuo figlio non è come immaginavi”: Poi un giorno senti quel meraviglioso esserino urlare “porca troia” ai giardinetti perché gli è caduta la merendina ed è lì che hai l’illuminazione: anche quel tesorino guanciottoso è uno stronzo come tutti gli altri.

dodicirighe, “Fuori sede”: Andare fuori sede non è per tutti. Devi avere un cuore grande. Grande a sufficienza per far da valigia a tutto ciò che lasci: le gioie e i dolori, gli amici e gli amori.

Lipperatura, “sui non lettori e su alcune possibili cause”: chi non legge neppure un libro, sempre nel 2014, è il 58.6% degli italiani. Nel particolare. Il 39,1% di tutti i professionisti e dirigenti italiani non legge. Il 25,1 di tutti i laureati italiani non legge. Significa che circa il 40% dei professionisti, dirigenti e manager italiani non legge. Significa quasi la metà. Significa che la classe dirigente, per larga parte, non legge – attenzione- neanche UN libro l’anno.

Musica Digitale, “Come Scrivere una Colonna Sonora da Trailer Epico”: Quello che cerchi, in un certo senso, è un muro di suono che tenga costantemente in tensione lo spettatore. Una specie di rave orchestrale, se vogliamo metterla così.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 14.10.15

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FARDROCK, “synclavier”: Il sistema Synclavier, prodotto dall’americana New England Digital Corporation di Norwich, Vermont, è stato uno dei sintetizzatori digitali più utilizzati nell’arco che va tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 per merito del fortunato abbinamento con un campionatore polifonico e un sequencer che consentiva di produrre musica, utilizzando un’unica workstation.

All’ombra, “Roger McGough, Perché gli alberi non hanno capito niente”: Gli alberi non hanno capito niente perché perdono le foglie non appena viene freddo.

Berlino Magazine, “Germania, boom del vinile. D’ora in poi avrà una chart apposita”: Solo nei primi tre mesi del 2015, secondo i dati della BMVI, sono stati ben 1.4 milioni i vinili venduti nella sola Germania, il 25% in più rispetto all’anno passato. “Il mercato dei vinile solo nell’ultimo anno è cresciuto a livello mondiale del 3.1%, ha ormai una posizione solida all’interno del consumo di musica”.

Booksblog, “Il Manuale di Nonna Papera torna in libreria”: Oggi, 14 ottobre il Manuale di Nonna Papera ritorna in libreria, in una riproduzione della sua versione originale pubblicata nel 1970 da Mondadori. La nuova edizione questa volta è di Giunti Editore, che nell’ottobre 2014 ha acquistato Disney Publishing, la casa editrice del marchio Disney.

doppiozero00, “Farsi un selfie davanti alla morte”: La morte è la grande alleata della fotografia. Ai bordi di ogni inquadratura trema invisibile la fine di quell’istante catturato, svuotato di ogni consistenza materiale, sopravvissuto solo come immagine. Ogni fotografia è anzi un lembo superstite, ciò che rimane di un tempo, di un’azione, di un oggetto, e soprattutto di una persona. Lo sappiamo guardando le foto in bianco e nero dei nostri parenti, ma a ben vedere le stesse migliaia di immagini che ci accompagnano nella quotidianità, quasi tutte tese a dimostrare un esasperato essere nel mondo, mostreranno a chi le guarderà fra un centinaio di anni un’enorme quantità di persone morte.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 13.10.15

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Il Post, “Dopo la vittoria“: Un libro racconta storie e pensieri di grandi atleti dopo la-vittoria-della-vita: per esempio quelli di Andrea Lucchetta dopo i Mondiali vinti 25 anni fa dalla Nazionale di pallavolo

Rivista Studio, “Come i giornali Usa parlavano di Internet 20 anni fa”: La prima impressione era legata all’idea di connettività del mondo intero. Il Santa Cruz Sentinel scriveva: «una persona può discutere di politica con un amico in Finlandia. Può fare domande a un professore universitario a Chicago e scambiare consigli sui ristoranti con uno straniero a San Francisco e tutto contemporaneamente, collegando il suo computer con un network di altri grazie a INTERNET».

Web e conoscenza, “Il PC è già morto anche se non ve ne siete resi conto”: Le ultime proiezioni sulla vendita di PC a livello wordwide sono terrificanti. Ormai il settore è in caduta libera e solo Apple tiene testa con le vendite dei Macbook che, secondo Gartner, porteranno ad un ulteriore incremento dell’1,5% delle vendite, rispetto all’anno precedente. Anche i tablet soffrono cali fino al 12%. Terribile. Cresce invece come sempre il mercato degli smartphone che ormai tira tutto il settore e lo costringe a investire in termini di ricerca quasi esclusivamente su tecnologie mobili.

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 12.10.15

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Internazionale, “Si può fare amicizia in ufficio?”: Una volta si lavorava nello stesso posto a vita, il che significava avere gli stessi colleghi per tutta la vita, senza contare che spesso le aziende organizzavano feste per le famiglie. Adesso, scrive Grant, “il posto di lavoro è un luogo di transazioni, andiamo in ufficio per produrre, non per stabilire rapporti”.

Totentanz, “I giorni dell’abbandono (della Putzfrau)”: L’anno scorso ho preso una donna delle pulizie, che la lingua tedesca taglia corto e chiama putzfrau, donna più la radice verbale di putzen, pulire, come se noi dicessimo pulidonna, definizione che avrebbe quel vago riferimento a una specie di wonder woman.

Sul romanzo, “Letteratura e musica”: Ecco dunque che possiamo ritrovare Profumo, capolavoro di Patrick Süskind, nel brano dei Nirvana Scentless Apprentice, seconda traccia dell’album In Utero. Molte altre citazioni tratte dalla letteratura le ritroviamo in un autore come Bob Dylan. Un esempio su tutti è la sua Ballad of a Thin Man, contenuta in Highway 61 Revisited, nella quale Dylan cita una dei pilastri della letteratura nordamericana, Francis Scott Fitzgerald. Sempre F.S. Fitzgerald, con il suo Tenera è la notte (che a sua volta si ispirava a Ode to a Nightingale di John Keats), sta alla base anche di Tender dei Blur.

formamentis, “understand?”: Renzi è uno che ha capito come comunicare il cambiamento e ha capito che è la cosa più importante, più importante del cambiamento stesso. Per esempio non è vero che l’Italia è ripartita, vivacchia come sempre, ma l’importante è darne l’impressione.