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Dopo appena un anno dal loro lancio, i moduli formativi in e-learning per i Corsi di Lingue pensati ad hoc per chi vuole imparare a litigare in un idioma straniero sono tra i più richiesti nel settore dell’educational on line a livello europeo. Stasera mi è stato facile riconoscere un alunno – che se non ricordo male dev’essere stato tra i primi ad aver conseguito il diploma – incazzarsi come una iena in francese tra antipasto e primo al ristorante con la sua compagna. Vi invidio tantissimo, voi che riuscite a portare avanti discussioni con la terminologia tecnica delle discussioni in un’altra lingua che non è la vostra. Il segreto è nella velocità: nel momento in cui subisci la cosa che ti fa scattare la cattiveria in italiano, essa viene smorzata dal tentativo di renderla in inglese o tedesco o quel che ci occorre al momento, cercare le parole giuste, coniugarle o declinarle se è il caso, quindi concatenarle secondo la/le regole grammaticali elementari che dovremmo – appunto – conoscere dalle elementari ma che invece in quel momento sono in pausa pranzo. Ma quando sento un italiano parlare americano con un’americana e parlarlo bene, si mantiene comunque sul tono di chi vuole alla fine provarci, quindi si tratta di esercizi di stile finalizzati allo scopo (quello, appunto) ma per la conversazione piacevole. In caso di dissidio siamo destinati invece a soccombere, ci sprizza il nostro derivato del latino da tutti i pori dell’apparato fonatorio perché nei programmi scolastici non c’è nemmeno una lezione dedicata a come incazzarsi al di fuori dalla lingua madre. Probabilmente esistono, oltre a parolacce e bestemmie, anche abitudini comportamentali, prossemica e gestualità che cambiano di paese in paese. Questo è il motivo del successo dei moduli formativi in e-learning per i Corsi di Lingue pensati ad hoc per chi vuole imparare a litigare in un idioma straniero. Se non saltate i preliminari e partite con il body language di un ceffone dritto in faccia, sempre meglio tentare il dialogo e insultarsi a dovere. Basta capirsi.

finale col botto

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La bomba sta per esplodere, e non è un messaggio in codice. Se ancora non ve ne foste accorti il conto alla rovescia è partito, non so dirvi come e quando ma il timer procede inesorabile verso l’ora x, e poi non avremo più scuse. Italiani contro italiani che a loro volta sono contro altri italiani, e tutti insieme a lagnarsi degli italiani. Gli italiani sono al governo, gli italiani sono cittadini che vivono tra elettori italiani e astenuti italiani. Tutti ce l’hanno con tutti, nessuno escluso. Ma chi l’ha votato quello lì, si sente chiedere continuamente. Gli italiani, rispondono italiani agli italiani che hanno rivolto la domanda. Poi un altro italiano chiosa che quello lì che è stato eletto è pure lui un italiano, che prima di essere un italiano ministro o parlamentare o presidente del consiglio è stato un italiano cittadino ed elettore, un italiano comune insomma. Allora gli italiani provocatori sono pronti a chiedere agli italiani so-tutto-io se è nato prima l’uovo o la gallina, ovvero se sono nati prima gli italiani ka$ta magna magna o gli italiani evasori totali? Ma chi ha votato gli italiani cittadini ladri in pectore elevandoli al ragno di italiani parlamentari magna magna? Questo o quello, che additiamo come esempio di italiano marcio spaghetti mafia mandolino, prima era come noi, con l’auto personale intestata all’azienda, con l’amico dell’amico dell’amico che IVA no grazie. Nessuno è sbarcato da Marte per conquistarci e imporci le sue nefandezze. Tutti italiani nati in Italia, nemmeno oriundi. Tutti a dare addosso a questi italiani e indicare altri italiani che, tempo qualche Expo o qualche consulenza o qualche grande opera, saranno italiani nuovi che si comporteranno come quelli da cui sono stati preceduti. Gli italiani che tifano contro gli italiani che giocano al pallone nelle competizioni mondiali e che stimano gli italiani che scelgono di non vivere più tra gli italiani, differenziando però quelli che si portano un po’ di Italia all’estero – da evitare come la peste a meno di non aver bisogno della loro ospitalità – da quelli che abiurano le loro origini e che poi, però, si rivolgono esclusivamente in inglese ai loro ex connazionali e se non hai studiato sono cazzi tuoi. Italiani giornalisti contro italiani nelle ONG, italiani che delocalizzano contro italiani che chiudono, italiani indignati contro italiani altrettanto indignati di italiani che se ne fottono della stima degli italiani tanto più dell’indignazione, che con l’indignazione non si mangia, non si sposta un voto e non si causa nemmeno un attacco di dissenteria all’italiano a capo del partito degli indignati, i secondi diciamo, quelli che si attirano l’indignazione di chi rivendica il pedigree dell’indignato doc. Un bel casino ma mettetevi comodi anzi state pure dove siete, che non dubito che non siate già spaparanzati sulla sdraio sotto l’ombrellone che ricorda le spiagge dei tropici. Rimanete lì a fare nulla ché tanto nulla si può fare perché siete italiani come me, parlatene di questo con il vostro vicino di fila, italiano come voi, leggete quello che scrivono gli italiani degli altri italiani sui giornali degli editori italiani magari senza nemmeno comprarli, gli scaffali dei supermercati traboccano di quotidiani intonsi con cui potete informarvi a scrocco, poi mettetevi in fila alle casse dietro un cittadino tedesco, in villeggiatura come voi, e osservate attentamente la spesa che si appresta a pagare e provate a chiedergli, in italiano che tanto ormai ci capiscono, vi piace venire in vacanza in Italia eh?

ritiro bagagli

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Quando rientri perché sei stato via sembra che nel frattempo tutto sia diventato un po’ così così, se torni da un posto che ti ha lasciato senza fiato e che non era in Italia poi non ne parliamo. Le vie non le vedi nemmeno, gli ambienti sono più claustrofobici e le voci e gli accenti ti sembrano dell’età della pietra, il linguaggio di una società che è rimasta secoli indietro a cose obsolete tipo il marketing ad ogni costo, l’arte dell’arrangiarsi perché non saper fare le cose non costituisce un problema o usare l’automobile sempre e comunque e comprarle addirittura una stanza tutta per sé perché altrimenti a tenerla fuori si rovina. Per non parlare dei concetti superati di eccellenza come le gambe depilate, l’uso del bidet, i maccheroni al sugo o l’arrogarsi il primato dell’eleganza nel vestire quando si vede anche dal finestrino di un aereo che sta atterrando quanto siamo poveri e privi di gusto.

metafore

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Crollati altri due muri all’interno dell’area archeologica di Pompei. Macerie su macerie.