un’altra strabiliante rivelazione di Papa Francesco

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papawasarollingstone

e qui, l’originale:

aver paura di otis redding

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Quando una madre al telefono ti dice che è dalla fumata bianca che si trova in uno stato di fibrillazione estatica – e non è certo il tipo di fumata che uno è abituato a considerare nella quotidianità –  e che il suo principale interesse in questo momento è avere accesso senza interruzione a tutti i canali di comunicazione disponibili – e meno male che certe madri non sono sui social/smartcosi – per seguire in tempo reale e H24 l’installazione nella chiesa di Francesco 1.0 per non perdere i suoi discorsi, le biografie, i dibattiti, le uscite, gli speciali, le benedizioni, i bagni di folla e le misericordie. Tutto ciò mentre là fuori si sta consumando uno dei più controversi momenti storici e politici degli ultimi decenni e, a dirla tutta, anche dentro non è che le cose vadano così bene. Uno li vede da fuori, in tv, in centinaia di migliaia in Piazza San Pietro nemmeno su quel balcone ci fossero i Beatles al completo con John Lennon e George Harrison risorti e con tanto di strumenti in mano, dopo che un consesso di non so quanti delegati – tutti di sesso maschile e in abbigliamento che i non adepti scambiano per carnevalesco – ha eletto a maggioranza il nome del leader di una setta che tra i suoi seguaci raccoglie anche moltissime donne, e tutte per lo più vestite secondo i canoni che la modernità e la contingenza impone, ma in cui non hanno ruolo alcuno se non marginale, anzi, virginale. Poi quando i gradi di separazione da una vittima di questo isterismo collettivo sono meno di due e il rapporto è pure di parentela stretta, uno si fa delle domande. Come quando si pensa che le cose che si leggono sui giornali capitano solo agli altri e invece no. Ecco. Considerando il background in cui nel caso in questione si forgiano le opinioni, che consiste per esempio nella completa offerta dei canali televisivi a pagamento accessibili da ben due dispositivi dotati delle più moderne funzionalità ma, a parte momenti straordinari come questo, soventemente sintonizzati su Tele Padre Pio e il suo monoscopio di culto che con l’evento in questione c’entra ma solo marginalmente. Un conclave è molto ma molto più dinamico. Pensa un po’. Comunque non nascondo che ho percepito anche io, che non sono praticante né minimamente interessato, una sorta di entusiasmo per l’asso argentino che è assurto agli onori della cronaca pur non avendo un numero dieci sulla schiena – sono della generazione di Maradona e non di quella di Messi. Carinerie come gli abbracci alla folla e la disponibilità a fine messa sono un bel passo in avanti rispetto all’espansività monocorde del suo predecessore, tanto che l’uscita che gli attribuiscono i giornali da ieri, quel “non abbiate paura della tenerezza”, la dice lunga sulla rigidità cui i suoi discepoli sono usi. Chi ha paura della bontà? Solo gente che non è stata educata a voler bene e a darlo a vedere. Abbracciamoci tutti, quindi. Cristiani e non, grillini e Rosy Bindi. Proviamoci, dunque, con un po’ di tenerezza.