in treatment

Standard

Q.: Vede, dottore, ho un sogno ricorrente: perdo denti, pezzi di denti. Mi si staccano dalle gengive e mi rimangono in bocca, e io li raccolgo nel palato come i bambini, quando indugiano masticando il cibo che non gradiscono. Quindi mi dirigo al lavabo del bagno e sputo quel bolo in una mano. Lì mi rendo conto della parte di me che se va. Poi, e sembra la sceneggiatura di un b-movie splatter, la novità: questa notte mi guardo allo specchio e vedo una sorta di intelaiatura, un apparato di ferro nudo che mi è rimasto in bocca. Una specie di rastrelliera satinata, con tanti spazi liberi quanti erano i denti che mi si sono staccati. Le punte di metallo, ora libere, davano molto fastidio chiudendo la bocca. E nella parte interna, sotto, si vedeva pure la marca, un nome in inglese che non ricordo.
A.: Perdere i denti nei sogni è abbastanza comune e facilmente interpretabile. Provi con Google, i risultati sono molteplici e riconducibili ad un unico tema. Ed è anche più economico che venire a raccontarli a me. Quanto alla marca dell’apparecchio, proprio non si ricorda nulla? Questo sì che potrebbe essere interessante, da un punto di vista marketing.
Q.: Spiacente, non riesco a focalizzare il nome. Lo vedo scritto in nero, riconosco l’ingombro che occupa sull’apparecchio, ma non distinguo i caratteri.
A.: Non importa. Per oggi abbiamo finito.