senza l’amore l’uomo che cos’è su questo Saba è d’accordo con me

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Come avete fatto tutti questi anni senza l’Internet? Già vi ci vedo con carta e penna e il radioregistratore a cassette a schiacciare play e pause in maniera ossessiva per scrivere i testi delle canzoni del vostro gruppo preferito, e a dare la vostra interpretazione ai passaggi in cui la voce è coperta dalla musica, il cantante si mangia le parole, o semplicemente la vostra abitudine che vi ha impigrito il cervello e ora non riuscite a risolvere il conflitto se prima della tal parola c’è una congiunzione o solo una sillaba d’intercalare a generare l’equivoco. Quindi ecco un’altra pratica in disuso, caduta nel dimenticatoio. Con i motori di ricerca veniamo velocemente indirizzati al testo che vogliamo citare nel nostro status su Facebook e nessuno che invece ha più la necessità di scrivere a mano Auschwitz di Guccini per una ricerca sul Giorno della Memoria, per dire. Copi, incolli e stampi. Un giorno così dovremo ringraziare i padri fondatori dei contenuti in rete, perché non è che si sono autogenerati da soli, almeno qui sul web il creazionismo funziona. Chi è che per primo ha messo disponibile l’archetipo delle parole di Marco Ferradini da copiare e inviare in chat a San Valentino a un amico col cuore spezzato? Che poi forse non solo non esiste più Marco Ferradini oggi, ma nemmeno esistono cuori spezzati, tanto è facile trovare il conforto e il calore umano sui Social Network, anche da sconosciuti. Comunque di cantonate pop come queste ne abbiamo prese tutti a iosa, prima di angolotesti.it o lyricsmania. L’esempio autobiografico che ho riportato nel titolo è un po’ ingenuo ma mi fa tuttora ridere. C’erano poi le incomprensioni contestuali. Io per esempio, nel verso iniziale di “The Hanging garden” dei The Cure, capivo “Pictures kissing in the rain” anziché “Creatures kissing in the rain” fino a quando un amico studioso della materia me lo ha fatto notare ridendo perché comunque la mia versione aveva un suo perché, ma lì il problema era diverso perché comunque sul vinile c’erano i testi e avrei potuto anche leggermeli. Ma allora era già finita la stagione dei canzonieri da portare alle scampagnate e dei libretti con i testi di Sanremo, ve li ricordate? Quelli minuscoli delle Messaggerie Musicali che si acquistavano in edicola. Roba da pazzi, se ci pensate. Pazzi chi se li comprava. Quindi davvero, come avete fatto tutti questi anni senza l’Internet?