cose che col tempo diventano superflue

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Pensavo a un elenco, che può iniziare con il pettine o le giacche di pelle anni 70, i nastri magnetici e anche la carta, perché no. Cose che io, vuoi l’età e il progresso, non uso più. E, in senso lato, tra i primi dieci c’è spazio per Pannella e i radicali, anche se vanno benissimo come bersaglio per esercitare la mira. E il servizio d’ordine, perché no, d’altronde chi ha voglia di fare a botte con quelli dei centri sociali? I centri sociali stessi diventano superflui, ora la vera alternativa sarebbe davvero farsi la tessera di un partito, un comportamento così di nicchia. E a cosa serve vedersi in piazza e marciare su e verso il nemico comune, il McDonald di ieri che è la Banca d’Italia di oggi e se per strada c’è un Apple Store tanto meglio: l’iPhone nero che fa pendant con la divisa da perfetto guastafeste con la mazza, oggi l’esproprio proletario è per i beni di lusso. Leggere di chi strumentalizza questi figli di papà che rubano la scena ai precari, a braccetto con i fascisti e gli ultras dello stadio e gli infiltrati da chi sappiamo è altrettanto fuori tempo massimo. Fa persino venir voglia di rivedere le proprie posizioni su chi tentava di annientare il mercato a colpi di estintore.

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