prova con un po’ di tenerezza

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I bambini poveri, nelle favole di Natale, stanziano con gli occhi imploranti e le facce appiccicate alle vetrine delle botteghe di dolciumi e di giocattoli, osservando sognanti i vari Ebezener Scrooge (redenti) del caso acquistare questo e quello fino a quando il commesso più antipatico, infastiditosi, li caccia via. Poi i bimbi crescono e alcuni di essi, nel periodo natalizio, proprio quando aumenta un po’ ovunque – forse a causa di un meccanismo pseudo-pavloviano – la bramosia da acquisto, tengono un analogo comportamento fuori e dentro i negozi di libri, dischi e strumenti musicali. Ma in realtà questa sorta di “consumo interrotto” viene esercitata durante tutto l’anno, è che in prossimità delle feste il contesto rende tutto più drammatico e, per chi passa di lì, è più facile farci caso. Perché quei ragazzini già durante l’anno, a furia di stazionare nelle librerie e nei negozi di musica, sono riusciti a entrare nelle grazie di proprietari e lavoranti in un modo un po’ strumentale, tanto che a furia di vederseli lì, ogni pomeriggio a esplorare scaffali, tirare fuori volumi o vinili da copertine colorate, chiedere di provare questo o quell’altro synth senza poi acquistare nulla, sono diventati di casa, una forma di affido educativo parziale, solo per il tempo libero, che però mai favorisce i sentimenti più profondi tanto da indurre il proprietario o il commesso amico a fare un regalino come forma di ringraziamento per una così assidua presenza, anche perché la semplice presenza non consente affari di alcuna sorta e non aumenta gli introiti dell’esercizio nemmeno di un centesimo. Il mondo funziona così, purtroppo. Ma la passione di quei giovanissimi clienti solo in potenza, mai in atto, poi cresce e in loro si manifesta il desiderio di percorrere quella stessa strada professionale. Chissà, pensano, un giorno potrei avviare una libreria, rilevare questo negozio di dischi o vendere strumenti musicali. Per fortuna poi cambiano idea, altrimenti, visti i tempi che corrono, sarebbero già sul lastrico. Ma non mancano le testimonianze di come potrebbe essere stata, per esempio, una bottega di vinile di culto se uno di quei mocciosetti perditempo avesse testardamente perseguito il suo sogno nel cassetto.

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