coincidenze

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Aveva tre anni se non ricordo male, e credo sia successo quella volta lì come prima volta solo perché non era mai capitata una congiuntura di eventi così perfetta. Lei già non più piccolissima, io di rientro da una trasferta di lavoro per di più la sera tardi, lei ancora sveglia, io poco attento a non far rumore con le mandate della serratura, le chiavi sulla mensola, la porta che sbatte. Così, dopo pochi secondi, in quel po’ di luce che filtrava dall’abat jour della stanza di là eccola spuntare di corsa in pigiama e a piedi nudi che chiama papà, così mi sono chinato e inginocchiato per prendermi tutto quell’abbraccio e mettermi perfettamente alla sua altezza. Le sue braccia al collo, le mie intorno al suo torace, le guance strette e aderenti. Siamo rimasti così per un po’, mi era sembrato tanto ma è già così nel passato che non saprei dirvi quanto, sapete la concezione della durata del tempo come muta con la memoria a distanza, perché intervengono numerosi fattori a imbalsamare gli attimi archiviati, un po’ come i filtri dei programmi di fotoritocco o i conservanti per gli alimentari. E non dico questo in senso negativo, anzi. Dicevo, siamo rimasti così per un po’ e ho pensato, questo tale e quale ad ora, che era la prima volta così, che da allora in poi avrei avuto un corpo da stringere in quel modo adulto con tutto il mio amore paterno. Per mia fortuna da allora di abbracci così ce ne sono stati una sequenza fuori controllo, per mia sfortuna ora lei è molto più alta di allora e la mia schiena ha subito qualche trauma per il quale non riesco a fare più, come ho fatto tante volte, quella cosa bellissima che è abbracciarci, io mi chino e quando lei è aggrappata al collo la tiro su. Devo chinarmi e poi salire lentamente, è chiaro che pesa anche di più, ma poi alla fine ce la faccio. Con l’età è un po’ più difficile sbaciucchiarla, quindi devo darmi una regolata e pensare che, prima o poi, questi scambi molto fisici di affetto inizieranno a diminuire. Addirittura dicono che a un certo momento cessano quasi del tutto e le figlie si dedicano a stringere altri, ma finché non lo vedo non ci credo. Tsk.

Un pensiero su “coincidenze

  1. tinapica

    Io non mi rassegno e cerco di prevenire il diradarsi degli scambi fisici di affettuosità varie cercando di inculcargli la necessità di prolungarli nel tempo per la serenità della mamma. Il senso di colpa và instillato fin dalla tenera età…

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