generazione 4000 euro

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Io non so quanto guadagnate voi, voi non sapete quanto guadagno io. E in genere lo stipendio è un argomento tabù tra colleghi del terziario, le aziende lo considerano un dato sensibile e in grado di generare deleteria solidarietà tra dipendenti – questa è una credenza di un certo buonismo di altri tempi perché semmai al contrario genera invidie e astio – e di incrinare i rapporti tra lavoratori e management. Ognuno entra alle proprie condizioni economiche, non esiste il contratto unico e anche quando si parla del più o del meno, e si tocca l’argomento busta paga e retribuzione, tra colleghi si è sempre oltremodo evasivi, si usano lettere da incognita algebrica al posto dei numeri, si danno cifre esemplificative molto poco plausibili. E si tende al ribasso, comunque. Quindi è già difficile avere elementi di paragone interni, figuriamoci fuori. Pecunia olet. Ma un giorno uno come me riceve un modulo da compilare in cui fornire dati personali tra cui l’indicazione del RAL di riferimento e scopre di aver ricevuto una copia di tale modulo con i campi già compilati. Una persona di dodici anni più giovane di me, che quindi si è laureata almeno dodici anni dopo di me e ha iniziato a lavorare almeno dodici anni dopo di me, e che fa il mio stesso lavoro altrove. Ma il dato eclatante è il gap retributivo, più del doppio a mio sfavore. Il che non significa nulla perché magari questo è il Maradona della comunicazione e vale tanto oro quanto pensa che già solo per averlo scritto così mi meriterei un aumento. Così ho avuto la tentazione di contattare questo professionista, tanto c’erano anche e-mail e telefono, chiedergli cosa fa per guadagnare così tanto e, soprattutto, se ha intenzione di cambiare lavoro, così, in modo del tutto disinteressato. A proposito, avete visto tutti il film “Il cacciatore di teste”?

9 pensieri su “generazione 4000 euro

  1. quindi uno che fa il tuo lavoro, di questi tempi critici, può arrivare lo stesso a 4000 euro?
    io ho capito davvero tutto nella vita, eh, a fare la grafica editoriale…

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