delle due, l’una

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Nelle città in cui si è in vacanza si passeggia e poi ci si siede per bere una birra stanchi per aver camminato tutta la mattina, ma stanchi in quel modo soddisfatto di quando ci si muove un un Paese affranto da un dolore straniero, un Paese che da te non si aspetta nulla se non i tuoi soldi in cambio del privilegio di passeggiare e bere birra ed essere esentato temporaneamente dalla responsabilità della sofferenza particolarmente antica di questa città. Se non che tu sei parte della sofferenza, tu sei stato il problema o almeno una sua versione, ma ormai si tratta di un legame di cui non ne rimane più traccia se non in qualche monumento, nella coscienza di una società, almeno si spera, e nel linguaggio che se chiudi gli occhi è lo stesso che ha tormentato una buona parte del mondo intero, a un certo punto della storia universale. Poi lo sdegno ha raso al suolo una identità che però è resuscitata più forte, ma questa volta è una forza positiva, sempre intransigente ma moderna, anzi la più moderna di tutte le altre. Tanto che tu sei diventato una macchia su un libro di storia e un punto sul libro di geografia e ora anche un punto interrogativo sui quotidiani economici, se mi permettete. Ma in genere l’ordine dei problemi ha schiacciato il fatto che siamo gli unici a urlare, gli unici a usare telefoni cellulari in modo così compulsivo, gli unici a trattare i nostri figli come se fossero i padroni della nostra vita agli ultimi posti delle priorità, una classifica che ai primi posti vede svettare cose tipo tutte le culture del pianeta che convergono qui e la propulsione della storia, la più recente, che ha fatto di Berlino un’enclave di tutto quello che sarà e che non riusciremo mai a diventare, retrocessi nel nostro ecosistema autoreferenziale sul quale viviamo di rendita almeno da un paio di migliaia di anni. Ma basta guardarsi in giro, non è così, proprio per niente.

3 pensieri su “delle due, l’una

  1. eh. guardarci da fuori fa tristezza più di sempre.
    che poi a berlino io ci sono stata con meno 16.
    non è che mi sia guardata molto in giro.
    quasi tutto il tempo l’ho passato a mettere e togliere sciarpe guanti cappello calze di lana….

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