ritmo nel sangue

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Ho testé letto un aggiornamento su un socialcoso riguardo a un tizio che quando ci frequentavamo ballava in un modo talmente assurdo che una volta la cantante di un gruppo che eseguiva cover di black music – essendo lei molto autenticamente black e avendo una voce altrettanto black – si era inviperita perché era convinta che il tizio in questione che si esprimeva in coreografie improbabili lì ai suoi piedi in realtà si burlasse di lei e le facesse i versi. A sua discolpa, a discolpa della cantante black intendo, c’è da dire che era impossibile vedere qualcun altro muoversi così, almeno a me non mi era mai capitato, e che quindi era plausibile essere vittima di facili equivoci. D’altro canto, se vogliamo essere più salomonici nel giudizio, c’è da dire che la cantante black, prendendosela a tal punto da ingaggiare un diverbio dal palco verso il dancefloor con il tizio in questione, ha dimostrato una certa e profonda insicurezza, voglio dire se decidi di proporti a un pubblico dovresti essere pronta a qualsiasi reazione dello stesso, e se fraintendi un qualsiasi atteggiamento anche se anomalo prendendolo per una provocazione denoti quella che si dice una certa coda di paglia. In ultima istanza, in uno scenario costantemente borderline per quanto riguarda gli apprezzamenti o gli insulti a sfondo razzista, è sempre bene andarci piano con qualunque tipo di commento che possa essere soggetto a malintesi e muoversi, seppur a tempo di musica, con la dovuta cautela. Limitando perciò balletti anche se spontanei in cui si imitano i passi tipici di animali da fattoria, interpretando con il corpo tutti gli strumenti musicali e sottolineando in modo plateale con le espressioni del viso i virtuosismi vocali il tutto però spinto dal reale “feeling”, sentendo cioè che quello che stai ascoltando ti sta entrando dentro da tutte le porte possibili del tuo corpo, e in effetti era così perché vi assicuro che il tizio aveva realmente reazioni da posseduto quando era soggetto all’ascolto di buona musica dal vivo. L’aggiornamento del socialcoso dice che questo tizio ora è un valente chirurgo di successo. Chissà se tiene la radio accesa in sala operatoria.

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