il movimento dei movimenti

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Siamo in tanti, siamo in troppi, ci siamo tutti. Un terremoto e si intasano le linee telefoniche tanto che si fa il passaparola per aprire le reti wireless private e aumentare la disponibilità di banda. Su Twitter il refresh di notizie è incontrollabile, la sovraesposizione informativa rende difficile discernere dati ufficiali, informazioni, suggerimenti per la popolazione del posto, indicazioni per i soccorritori, di cosa c’è bisogno e che cosa è superfluo, reportage, lanci di notizie, come comportarsi e cosa evitare in un tripudio di cancelletti (io li chiamo diesis, gli hashtag). Il tutto tra commenti, messaggi personali, impressioni, note di solidarietà, questo nel migliore dei casi. Battute ed emanazioni di personalità malate di protagonismo nei casi medi, l’immancabile esserci sempre e non perdere mai l’occasione di leggere anziché scrivere. Sciacallaggio nei peggiori. D’altronde siamo in tanti, siamo in troppi, non manca proprio nessuno.

2 pensieri su “il movimento dei movimenti

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