golb

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Ho pensato che anziché scrivere io di voi potremmo fare una cosa al contrario. Mettetevi d’accordo e create un sito e pubblicate on line tutte le foto che avete in cui ci sono io e delle quali non ricordo l’esistenza. Magari avete immortalato vostro figlio al mare e sullo sfondo in un angolo a sinistra mi avete riconosciuto mentre leggo un libro sdraiato sulla sabbia. Oppure, molto più semplicemente, ci frequentavamo dieci, venti, trent’anni fa e vi sono rimaste istantanee di noi insieme che non mi avete mai fatto avere. Non c’è la scusa dei negativi che non si trovano più, basta un passaggio sullo scanner e il gioco è fatto. Quella volta in gita. Quell’altra volta il book per l’uscita del cd, tutto in bianco e nero. Quella festa di laurea quanto la neo-dottoressa dalla postazione del dj si è tolta le mutande e le ha lanciate al pubblico e io ero lì a lato perché c’era il solito logorroico che mi monopolizzava in ogni occasione per parlarmi dei suoi progetti teatrali. Siete avvisati. Un tumblr può andare bene, un blog fotografico con un unico lettore – io – che tanto a ognuno di noi interessano solo le storie che lo riguardano. Il successivo step, per scalare la classifica delle imprese anti-social, sarà twittare sempre lo stesso messaggio sgrammaticato a cadenza da decidere.

7 pensieri su “golb

  1. 😀 …… potresti ragguagliarmi sulla neo-dottoressa lanciatrice di underpants?? 🙂 Io conoscevo una così, ma francamente non so se fosse una dottoressa… 🙂

  2. finché non ci conosciamo di persona, magari a qualche happening tra influencer di grido, proviamo con un fotomontaggio. Come te la cavi con Photoshop?

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